Amate da adulti e bambini per sorseggiare un cocktail con stile o bere una bibita gassata, negli ultimi anni le cannucce sono state travolte dalla rivoluzione ecologica, che ha bandito quelle di plastica e introdotto quelle in carta. Se per noi, però, le cannucce sono sempre state uno strumento "usa e getta" (anche se ultimamente c'è chi ne vende di lavabili e riutilizzabili in alluminio), ci fu un tempo in cui erano considerate un oggetto prezioso.
Cannucce di lusso. È quanto emerge da uno studio condotto su otto tubi in oro e argento, lunghi oltre un metro ciascuno, ritrovati a fine Ottocento nel tumulo di Maikop, un importante sito archeologico del Caucaso (Russia) contenente i resti di tre individui e centinaia di oggetti preziosi. Secondo quanto scoperto dai ricercatori questi tubi non erano, come si pensava, scettri o supporti per un baldacchino, ma lussuose cannucce con le quali gli antichi Sumeri bevevano birra.
Il video Ted qui sotto racconta l'invenzione della cannuccia pieghevole, avvenuta negli anni Trenta del Novecento a San Francisco.
Chi non beve in compagnia... Le cannucce, conservate al museo dell'Ermitage a San Pietroburgo, venivano usate per bere birra insieme ad altre persone direttamente da una grossa anfora. «La svolta nella nostra ricerca è arrivata quando abbiamo trovato dei residui di amido d'orzo all'interno di una delle cannucce», spiega Viktor Trifonov. Bere birra con la cannuccia non era una pratica inusuale per i Sumeri vissuti in Mesopotamia dal III millennio a.C., come testimoniano diverse raffigurazioni dell'epoca. Poiché la birra era molto torbida, ogni cannuccia aveva dei filtri in metallo che servivano a togliere le impurità. «Se la nostra interpretazione è corretta, siamo davanti alle più antiche cannucce mai ritrovate fino ad oggi», afferma Trifonov.
Pur non avendo prove tangibili, sappiamo tuttavia che le cannucce venivano già usate in Iran e Iraq tra il V e il IV millennio a.C. per bere da un recipiente comune. Le cannucce di Maikop testimoniano un'epoca in cui iniziava a diffondersi l'abitudine di celebrare banchetti rituali e bere in compagnia, spesso anche durante i funerali di personaggi importanti dell'epoca.