Storia

Una stretta di mano storica tra Israele e Palestina: gli accordi di Oslo

La firma degli accordi di Oslo tra Israele e palestinesi valse il Nobel a Yasser Arafat e Yitzhak Rabin, leader delle due parti. Ma non chiuse il conflitto.

Il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton unisce in un abbraccio due ex acerrimi nemici, il leader dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina Yasser Arafat e l'allora primo ministro israeliano Yitzhak Rabin. Sono le 11:43 del 13 settembre 1993 e questa è la prima stretta di mano pubblica tra i due, appena usciti dalla Casa Bianca dove hanno messo le loro firme su uno storico accordo per risolvere il conflitto arabo-israeliano.

Perché Oslo? I negoziati – conosciuti come "Accordi di Oslo" perché erano iniziati in gran segreto nella capitale norvegese nell'agosto precedente – prevedevano il reciproco riconoscimento tra Olp e Israele, la rinuncia all'uso della violenza per creare uno Stato palestinese e il ritiro da Gaza e da altri territori occupati dagli israeliani nel 1967.

Fragile accordo. Nel 1994 i due leader furono insigniti (tra le polemiche) del Premio Nobel per la pace, assieme a Shimon Peres, allora ministro degli Esteri israeliano, proprio "per i loro sforzi di portare la pace in Medioriente". Nonostante le apparenze e gli iniziali entusiasmi, gli accordi si dimostrarono però fragili e incompleti.

Se questa è pace. In occasione delle trattative Clinton aveva dichiarato: «Sappiamo di avere davanti un percorso difficile. Ogni pace ha i suoi nemici». Quelli di Rabin erano dalla sua stessa parte: fu infatti assassinato da un estremista israeliano il 4 novembre 1995, dopo aver partecipato a Tel Aviv a un comizio proprio in difesa di quella stretta di mano, che era malvista da molti, e non solo dai più fanatici.

13 settembre 2024 Focus.it
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