Il numero dei vigili del fuoco americani deceduti per malattia a causa dell'11 settembre è impressionante: 250. Questo dato è stato pubblicato dalla Uniformed Firefighters Association (UFA), associazione per la salute e la sicurezza dei vigili del fuoco di New York - che, a 20 anni dall'attentato terroristico alle Torri Gemelle, mostra in un'infografica il numero crescente degli eroi che quel giorno hanno sacrificato le loro vite e ipotecato il loro futuro per salvare altre vite.


Solo due anni fa, nel luglio 2019, l'UFA aveva riferito che in 18 anni erano deceduti 200 vigili del fuoco per gravi condizioni di salute: non solo lesioni traumatiche ma anche malattie dell'apparato respiratorio e digerente provocato dall'amianto degli edifici.
Polvere e detriti. È stato calcolato che ci siano voluti 3,1 milioni di ore per ripulire a Ground Zero 1,8 milioni di tonnellate di detriti. Tra i vigili del fuoco che vi lavorarono c'era anche Richard Driscoll che, nella lista dei deceduti per malattia fino al 2019, risultava il 200esimo. «È incredibile che, dopo aver perso 343 colleghi nella giornata dell'11 settembre, ci siano stati altri 200 morti per la "malattia del World Trade Center"», dichiarò nel 2019 il commissario per i vigili del fuoco, Daniel Nigro. Non immaginando che due anni dopo, in occasione dei 20 anni dalla tragedia che cambiò il mondo, sarebbero diventati 250.