Dopo il ritrovamento di ossa umane sotto un supermercato di Parigi, anche Londra svela i propri scheletri. Durante gli scavi per la costruzione di una nuova linea ferroviaria sono venuti alla luce i resti di circa 3mila persone, forse le vittime della grande peste che colpì la popolazione londinese nel XVII secolo.
Gli archeologi del MOLA (Museum of London Archaeology) stanno dissotterrando i reperti, sui quali verranno condotte successive analisi, che permetteranno di fare chiarezza sulla storica epidemia che flagellò la capitale britannica.
Il luogo del ritrovamento. L'eccezionale scoperta è stata fatta in un cantiere nei pressi della stazione ferroviaria di Liverpool Street. La gigantesca fossa comune è riconducibile al "Bedlam", il primo cimitero municipale collocato al di fuori delle mura cittadine, in uso tra il 1569 e il 1738 per seppellire coloro che non potevano permettersi una tomba in chiesa o che erano stati discriminati per motivi religiosi o politici. L'antico cimitero deve il suo nome all'ospedale psichiatrico che sorgeva sullo stesso terreno, il Bethlem Royal Hospital (detto anche Bedlam, poi trasferito fuori Londra).
La grande peste. Gli scavi preliminari condotti a Liverpool Street avevano già fatto emergere più di 400 scheletri. Gli studiosi ipotizzano che i 3mila scheletri ritrovati ora siano, in gran parte, la testimonianza della grande peste che tra il 1665 e il 1666 causò la morte di più di un quinto dell'intera popolazione di Londra. Sebbene i documenti dell'epoca non permettano calcoli esatti (le morti dei poveri non venivano infatti registrate), si stima che l'epidemia fece tra le 75mila e le 100mila vittime. Il contagio si placò in concomitanza con il Grande Incendio di Londra, che nel settembre 1666, distrusse una ingente porzione della città.
Corsa contro il tempo. Nick Elsden, project manager del MOLA, ha dichiarato che il cimitero Bedlam rappresenta un'occasione per gettare luce «su una fase affascinante della storia della città, che abbraccia il passaggio dal periodo Tudor alla primissima Londra moderna e cosmopolita».
La squadra di 60 archeologi che lavora sul sito, ha 6 settimane di tempo per portare in sicurezza e catalogare i tutti reperti, poiché la costruzione della linea ferroviaria non può attendere troppo a lungo. Prima di essere riseppellite in un altro cimitero, le spoglie verranno analizzate, con il duplice obiettivo di ottenere prove sul ceppo batterico che determinò l'epidemia e di scoprire qualcosa di più sui flussi demografici, la dieta e lo stile di vita dei londinesi dell'epoca.