Visitare Atlit-Yam non è facile. Si trova tra 200 e 400 metri dalla costa davanti alla città di Atlit, in Israele, e a una profondità di 8-12 metri. «È un villaggio fondato circa 9.200 anni fa e abbandonato circa 8.400 anni fa» ci racconta Ehud Galili, l’archeologo israeliano che lo ha scoperto nel 1984. «Durante un’esplorazione subacquea ci siamo imbattuti in fondamenta di muri fatti di pietre. Il resto del sito era coperto dalla sabbia. Alcune settimane dopo, sempre a seguito di tempeste, un’altra parte è venuta alla luce e abbiamo recuperato uno scheletro». Da allora gli archeologi hanno scoperto tombe, pozzi, e anche un semicerchio di megaliti forse legato a un antico culto dell’acqua. Ricostruendo la vita di questo villaggio di pescatori del Mediterraneo, poi inghiottito - dice Galili - dall'innalzamento dei mari. Ora un documentario ci porta sott’acqua, seguendo i ricercatori in una delle loro esplorazioni subacquee. È Le mystère Atlit Yam - 10.000 ans sous les mers, del canadese Jean Bergeron. Il film è stato presentato in Italia all’inizio di ottobre alla XXIV Rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto. Mostra i megaliti e gli antichi pozzi ora sul fondo del mare. E fa parlare anche gli studiosi che hanno esaminato gli scheletri trovati ad Atlit-Yam. Come quelli di una donna col suo bambino, analizzati nel 2008, che hanno rivelato i più antichi casi noti di tubercolosi. Per saperne di più sulla storia di Atlit-Yam e leggere il resto dell’intervista a Ehud Galili, leggete l’articolo I segreti del villaggio sommerso sul numero 253 di Focus, in edicola dal 22 ottobre 2013.