Mistero

Alieni: e se fossero già stati qui?

Un astronomo riflette sulla possibilità che forme di vita intelligente abbiano lasciato, nel Sistema Solare, tracce che non abbiamo ancora cercato.

Jason Wright, docente di astronomia alla Penn State University, ha pubblicato su arXiv un documento nel quale fa il punto sulla ricerca di altre forme di vita nello Spazio e pone una questione interessante e molto cara ai "cacciatori di misteri" almeno dalla metà del secolo scorso:

abbiamo per davvero cercato con sufficiente attenzione testimonianze di vita aliena nel nostro stesso Sistema Solare?

I nostri strumenti scandagliano l'Universo alla ricerca di segnali, radio o luminosi, di origine intelligente (senza successo, finora), ma, afferma Wright, poco o nulla di analogo viene fatto con i mondi del Sistema Solare.

La "faccia di Marte" è una nota struttura geologica che, in particolari condizioni di luce, assume un aspetto familiare: è un classico esempio di pareidolia (ecco tutto quello che abbiamo creduto di vedere su Marte).

In sintesi, nel suo lavoro Wright afferma che non possiamo escludere che forme di vita intelligente siano vissute per periodi più o meno lunghi su qualche "nostro" satellite o pianeta, Terra compresa.

Lasciando poi, volutamente o involontariamente, le prove del loro sviluppo tecnologico, ossia quello che si definisce firma tecnologica (in inglese: technosignatures).

Perché solo microbi? Wright non afferma quindi che altre forme di vita intelligente siano già state presenti nel Sistema Solare, ma che la seppur remota probabilità che sia accaduto non deve essere sottovalutata:

è possibile che altre intelligenze abbiano abitato il Sistema Solare e che, per motivi ignoti, si siano estinte o se ne siano andate.

Ai giorni nostri, sottolinea, la ricerca punta a rilevare tracce di vita extraterrestre microbica, presente o passata, mentre sembra avere escluso possibilità di vita più evoluta.

Il Corpo Forestale dello Stato e lo strano caso delle fate dei boschi. Nella foto: le "Fate di Cottingley", un famoso scherzo fotografico realizzato nel 1920 da due adolescenti inglesi e in cui caddero diversi esperti, compreso Sir Arthur Conan Doyle. © adoh/contrasto

Cercare ovunque. Sulla Terra, trovare eventuali tracce di alieni estinti è praticamente fuori discussione: a causa dell'evoluzione geologica del nostro pianeta, per esempio il movimento delle placche, qualsiasi firma tecnologica vecchia centinaia di milioni anni, se non qualche miliardo, è certamente andata distrutta.

Altri corpi del Sistema Solare, invece, potrebbero avere conservato per periodi di tempo molto lunghi eventuali strutture aliene, quando non soggette all'azione geologica e o dell'atmosfera.

Non è la prima volta che ricercatori e scienziati propongono ipotesi del genere: negli anni '90 era stato proposto di scandagliare all'infrarosso il Sistema Solare, alla ricerca di tracce di attività termica di origine artificiale, ma le poche ricerche fatte non portarono ad alcun risultato.

4 maggio 2017 Luigi Bignami
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