Prende sempre più consistenza l’ipotesi che le pareti della tomba di Tutankhamon nascondano una o persino due camere mai esplorate in tempi moderni, e il mistero di cosa possano racchiudere diventa sempre più intrigante.
All’inizio di novembre Mamdouh el-Damaty, il Ministro delle antichità dell’Egitto aveva fatto sapere che vi erano indizi a favore dell’esistenza di vuoti oltre una, se non due pareti, della tomba del Faraone, nella Valle dei Re (nel sito archeologico codificato con la sigla KV62). Gli indizi arrivavano innanzi tutto dai rilevamenti fatti con strumenti che misurano il calore dissipato dalle pareti della tomba, che risulta essere non omogeneo: un fatto che lascia supporre l'esistenza di spazi vuoti che potrebbero essere stanze mai esplorate.
In seguito, più dettagliate ispezioni hanno permesso di scoprire alterazioni strutturali delle pareti stesse, che a questo punto possono essere interpretate come punti di accesso sigillati in tempi differenti.
Il radar. Così il Ministro ha voluto eseguire nuove ricerche, che sono state realizzate con un radar, per misurare la velocità di propagazione delle onde acustiche in vari punti della costruzione. Anche questo rilevamento ha confermato l'esistenza di spazi vuoti.
I dati sono ora nelle mani di esperti giapponesi che dovrebbero emettere il verdetto definitivo. Tuttavia il Ministro ha sottolineato che «se i rilievi precedenti davano il 60 per cento di probabilità che vi fossero delle camere ancora inesplorate, ora quelle probabilità sono salite al 90 per cento». Secondo Mamdouh el-Damaty, se si avrà la certezza dell’esistenza di nuove stanze inesplorate si arriverà ad accedervi nell’arco di tre mesi: prima con piccoli fori entro cui inserire telecamere e poi, se opportuno, aprendo un vero e proprio passaggio.
Chi sono gli ospiti? La maggior parte degli archeologi, a partire da Nicholas Reeves, dell’università dell’Arizona, che fu tra i primi a sostenere che la tomba di Tutankhamon nasconde due camere, ipotizza che in una delle due stanze possa esserci Nefertiti, la matrigna di Tutankhamon.
L’ipotesi tuttavia ha degli oppositori, che vedono nella mummia trovata nel sito codificato come KV35 la vera Nefertiti: nella possibile tomba di fianco a quella di Tutankhamon potrebbe invece esserci Kiya, la vera madre del Faraone. Ma qualunque ci sia in quei vani, ammesso che esistano, sarà comunque una scoperta di immenso valore archeologico.
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