È la terza edizione della Wings For Life World Run, la corsa “per chi non può correre”: dopo gli appuntamenti 2014 e 2015 a Verona, l’Italia affida a Milano la propria rappresentanza di persone, dai runner professionisti, agli amatori, fino a quelli che solo quel giorno, magari con amici e famiglia, decidono di “correre per chi non può correre”. Il 100% del ricavato dalle iscrizioni delle decine di migliaia di partecipanti in tutto il mondo è infatti destinato alla raccolta di fondi per trovare la cura alle lesioni del midollo spinale: oltre 7 i milioni di euro raccolti nelle due passate edizioni (nel 2015, la Wings For Life World Run ha superato i 100.000 partecipanti).
Come funziona la Wings For Life World Run? È una corsa molto speciale. Perché è l’unica al mondo dove il traguardo insegue i runner. Dopo 30 minuti dalla partenza, un’auto (la catcher car) parte all’inseguimento dei partecipanti, viaggiando a una velocità che aumenta via via col passare dei chilometri. Man mano che raggiunge le persone, un chip a radiofrequenza nel pettorale segnala che siamo stati “presi”: e, di conseguenza, considerati “arrivati” per la classifica finale. Una sola classifica, divisa tra maschi e femmine, regola la corsa in tutto il mondo. Le 34 catcher car sono infatti connesse via Internet (l’orario di partenza è il medesimo in tutto il mondo).
E se non siete a Milano, ma volete partecipare… potete farlo. Con il vostro smartphone. Da questa edizione, infatti, è possibile scaricare l’app per la Selfie Run (iOs e Android). In pratica, una versione virtuale della catcher car (con classifica a parte) che partirà esattamente allo stesso momento della Wings For Life World Run (le 13 ora italiana). Attivando l’app sullo smartphone e iniziando a correre, potrete condividere il destino degli altri runner impegnati in una delle 34 location sparse nel mondo. E farvi raggiungere quando siete troppo stanchi
Anche quest’anno, testimonial per Focus.it è Carlo Dagradi, giornalista, ultrarunner e autore del blog Quanto corri papà.
Qui sotto il video di due testimoniale della corsa italiana, Giovanni Storti (di Aldo, Giovanni e Giacomo) e Giorgio Calcaterra (tre volte campione del mondo della 100 km).