di Stella Preziosa
Il ritorno (postumo) di Whitney Houston sul grande schermo in un remake del 1976 del film Sparkle: la storia delle Supremes nel periodo d’oro della discomusic afroamericana negli anni Settanta.
"Whitney voleva tornare a credere in se stessa"
Un ruolo da sempre desiderato - Whitney Houston aveva lavorato come produttore esecutivo del film, e lo aveva già finito di girare quando morì a Beverly Hills lo scorso 11 febbraio all'età di 48 anni. Mercoledì, a Las Vegas, ci sarà una breve anteprima: sullo sfondo, il meraviglioso sorriso della cantante. Per sé aveva ritagliato il ruolo della madre delle ragazze, un personaggio molto complesso, ma che la famosa cantante/attrice stava sfruttando per tornare alla normalità dopo un burrascoso periodo che l’aveva vista vittima di alcool e droghe.
Più di un film.. un biopic - La storia delle Supremes è molto simile alla biografia della Houston. Anche lei, come loro, aveva iniziato a cantare nel coro gospel della sua chiesa e forse proprio per questo motivo aveva chiesto di poter lavorare in questo film già da parecchio tempo. Il progetto, infatti, era in cantiere ormai da oltre 10 anni e finalmente arriverà sugli schermi ad agosto.
Una voce incomparabile - La Houston non è nuova nel ruolo di attrice, aveva già lavorato con Kevin Costner nel famosissimo film “The Bodyguard”, storia di una cantante che si innamora della sua guardia del corpo, regalandoci una delle più belle colonne sonore della storia del cinema. Un esempio? La stupenda I will always love you. (sp)