Si sono appena concluse le annuali assegnazioni dei premi Nobel, e qualcuno ha già qualcosa da ridire: com'è possibile che un'incredibile scoperta come quella dei vaccini anticovid a mRNA non abbia ricevuto il prestigioso riconoscimento nell'ambito della medicina? I motivi, spiega un articolo pubblicato su Nature, sono diversi, e vanno da semplici questioni di tempistica a più profonde motivazioni dietro la scelta dei premiati.
Fuori tempo. Non c'è alcun dubbio che la scoperta di un vaccino anticovid efficace e sicuro abbia rappresentato una svolta per la situazione sanitaria mondiale: tuttavia le candidature per i Nobel sono state chiuse il primo febbraio 2021, quando i vaccini a mRNA si erano rivelati efficaci nelle sperimentazioni cliniche e nei primi Paesi dov'era iniziata la somministrazione, ma non avevano ancora mostrato il loro impatto decisivo sulla diffusione del virus.
La storia dei Nobel, inoltre, dimostra che spesso passano molti anni prima che una scoperta scientifica venga insignita del premio, anche se, ricorda Santo Fortunato (Indiana University Network Science Institute di Bloomington, USA), le grandi scoperte a volte sono state l'eccezione alla regola: è il caso delle onde gravitazionali, teorizzate da Einstein nel 1915 ma rilevate per la prima volta nel 2016, grazie al lavoro di tre scienziati premiati con il Nobel per la Fisica appena un anno e mezzo dopo, nel 2017.
Insegnare a pescare. Secondo Brian Uzzi (Northwestern University di Evanston, USA), il comitato per il Nobel si interesserà più alla tecnologia dei vaccini a mRNA in generale, e non in modo specifico ai vaccini che combattono la covid: «I premi Nobel vanno a scienziati che insegnano alle persone a pescare, non a chi dà loro il pesce», spiega con un'efficace metafora, «e questi riconoscimenti sono assegnati a chi conduce studi che aiutano a risolvere diversi problemi, e non un problema solo». Secondo Uzzi, il comitato potrebbe voler aspettare di vedere gli effetti della tecnologia su altre malattie, causate ad esempio da altri coronavirus.
A chi va il merito? Vi è infine un problema di meritocrazia: a chi assegnare il premio Nobel, tra tutti i numerosi scienziati e ricercatori che hanno contribuito allo sviluppo dei vaccini a mRNA? Secondo David Naylor (University of Toronto, Canada) il comitato non prenderà in considerazione le aziende farmaceutiche, ma si concentrerà sugli studi che hanno gettato le basi della tecnologia dei vaccini a mRNA. «Vogliamo premiare le persone giuste, e per le giuste scoperte», sottolinea Göran Hansson, segretario generale della Royal Swedish Academy: «i vaccini saranno sicuramente nella lista dei candidati, ma dobbiamo prenderci del tempo per decidere.
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