Lo statunitense Lucas Etter, recordman del cubo di Rubik, impiega 4,9 secondi per il risolvere il rompicapo più famoso al mondo, inventato da Ernő Rubik nel 1974. Ma il suo primato è nulla in confronto a quello del robot che vedete nel video (in inglese), che per sbrogliare il rebus, qui nella sua versione classica, ha bisogno solo di 1,09 secondi.
L'automa è il frutto dell'ingegno degli sviluppatori di software Jay Flatlandia e Paul Rose: quattro webcam studiano la disposizione dei cubetti colorati e inviano i dati raccolti al computer, dove un algoritmo valuta quale delle 43.252.003.274.489.856.000 (più o meno 43,25 miliardi di miliardi) combinazioni di rotazione possibili sono necessarie per riordinare la facce del "cubo magico". Le istruzioni vengono poi eseguite in poco più di un secondo da 6 motori montati su un telaio stampato 3D.
Vale escludere il tempo di studio dall'esecuzione delle mosse?
La prestazione, che è in attesa di verifica ufficiale per entrare nel libro dei Guinness World Records , straccia di quasi un secondo e mezzo il precedente primato mondiale per robot, che era di 2,39 secondi.