Scoperto in Cina il piatto di spaghetti più antico del mondo: tutti i particolari del ritrovamento.
Italiani o cinesi? Chi ha inventato il piatto più gustoso? La risposta è in un fossile datato 2 mila anni... prima di Cristo. Foto: © AP Photo |
Deve essere un tantino scotto e ben poco gustoso il piatto di spaghetti ritrovato nei giorni scorsi in Cina, nei pressi del fiume Giallo. Sì, perché ha 4000 anni.
A riportarlo alla luce, sepolto da metri e metri di terra, un gruppo di ricercatori dell'Accademia delle Scienze e dell'Istituto di Archeologia cinesi che stavano scavando all'interno di un villaggio neolitico vicino a Laja, nel nord-ovest del Paese.
Una ricetta antica. È stato il carbonio 14 - proprio come avviene per i ritrovamenti fossili o per i manufatti antichi - a datare l'antica pietanza che, anche se con un bel po' di terra al posto del sugo, non lascia dubbi sulla sua composizione. Il colore giallo paglierino, la lunghezza che arriva al metro e mezzo e le tracce di bollitura non possono infatti che far pensare alla pastasciutta.
Allora come oggi, acqua e farina impastate erano la ricetta “base” di un piatto fumante di spaghetti. Solo due le differenze con l'attuale pasta: innanzitutto i Cinesi usavano il miglio al posto del grano duro dal momento che questo cereale fu tra i primi a essere coltivati in Asia. In secondo luogo, gli spaghetti riemersi dalla terra venivano consumati come le nostre tagliatelle fatte in casa, freschi e non essiccati.
Un pranzo interrotto. La scoperta è di quelle che fanno parlare. Se fino a ora la diatriba tra cinesi e italiani sull'invenzione dello spaghetto si è fondata su riferimenti letterari, ora la prova è inconfutabile: la pasta lunga faceva già parte del tipico menu neolitico delle pianure cinesi. La pasta “fossile”, pronta per essere servita, è stata ritrovata all'interno di un recipiente di ceramica, uno dei numerosi reperti riportati alla luce durante gli scavi.
Ma cosa ci faceva un bel piattone di spaghetti, capovolto ma intatto, sotto metri e metri di sedimenti? Secondo i ricercatori è quanto resta di un pranzo interrotto da un terremoto o da un altro evento naturale. Un fermo immagine nella vita di tutti i giorni, insomma.
(Notizia aggiornata al 17 ottobre 2005)