Non c'è dubbio che ci sia grande attesa per quel che entro il 25 giugno il Congresso degli Stati Uniti dovrebbe rendere noto a proposito di fenomeni aerei non identificati, UFO, in una parola: non c'è dubbio, perché ci sono tanti elementi che negli ultimi mesi hanno alimentato l'attesa. Il primo è la certezza che dal 2007 esiste un seppur piccolo programma finanziato segretamente dagli Stati Uniti per capire che cosa possano essere tali fenomeni. La segretezza del programma è venuta meno nel dicembre del 2017, quando è stato portato alla ribalta dal New York Times.
Senza segreti. Poi, nell'estate del 2020, il Dipartimento della Difesa americano ha dato vita a una task force con il fine di "rilevare, analizzare e catalogare" gli avvistamenti di strani oggetti nel cielo "che potrebbero potenzialmente rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti". Il gruppo di lavoro ha recentemente incoraggiato a farsi avanti coloro i quali hanno visto qualcosa di strano e di inspiegabile e non l'hanno raccontato. E ancora, alla fine del 2020, il presidente Donald Trump ha firmato un pacchetto di stanziamenti che includeva, tra l'altro, una disposizione che chiedeva al segretario della Difesa e al direttore dell'intelligence nazionale di presentare un rapporto non classificato su ciò che il governo sa sugli avvistamenti di oggetti non identificati. Da qui il rapporto che dovrebbe essere rilasciato a breve.
Non solo parole. E se si vuol andare avanti su altri elementi che fanno crescere il senso di attesa ecco che a marzo John Ratcliffe, ex direttore dell'intelligence nazionale se ne esce con un'intervista a Fox News durante la quale dice che «ci sono molti più avvistamenti di quelli che sono stati resi pubblici». E poi, la ciliegina sulla torta: l'ex presidente degli Stati Uniti Barak Obama, in un'apparizione televisiva al The Late Late Show With James Corden ha ammesso la presenza di "oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano". E non dimentichiamo i tre video apparsi a più riprese già a partire dal 2017 che mostrano oggetti che per i piloti dell'U.S. Navy risultano inspiegabili.
A tal proposito, comunque, va detto che ciò che non è riuscito a spiegare il Pentagono l'ha fatto un gruppo di ricercatori indipendenti, i quali, analizzando alcuni dei filmati, hanno dato una spiegazione più che plausibile di quel che possono essere quegli oggetti.
Centra l'ipersonica? Al di là delle spiegazioni, che comunque da sole potrebbero spegnere ogni entusiasmo, è inutile negare che ci siano tutti gli ingredienti per alimentare l'attesa per i documenti che il Congresso degli Stati Uniti rilascerà.
Date le premesse e i personaggi in campo, come non aspettarsi un rapporto che parlerà di alieni e di navi interstellari?
Eppure, è improbabile che accada questo. Le inevitabili indiscrezioni circa il rapporto suggeriscono che contenga la storia di circa 120 avvistamenti non spiegati, senza che per nessuno ci sia una prova che si tratti di veicoli alieni. Tutti inspiegabili, ma non alieni... Questa ambiguità fa però già dire a molti che il Governo non può escludere definitivamente l'ipotesi secondo cui i fenomeni osservati dai piloti militari potrebbero essere prodotti da veicoli spaziali alieni.
Sempre stando alle indiscrezioni il rapporto ammette che molti dei fenomeni osservati rimangono difficili da spiegare, soprattutto se si fa riferimento all'accelerazione di alcuni di quegli oggetti, così come la capacità di cambiare direzione e immergersi in acqua. Le possibili spiegazioni - che i fenomeni potrebbero essere palloni meteorologici o altri palloni di ricerca - non reggono per tutti gli avvistamenti.
Super-potenze. Per i funzionari dell'intelligence USA alcuni dei fenomeni catalogati potrebbero essere spiegati con tecnologie sperimentali applicate su oggetti di una potenza rivale, come la Russia o la Cina: tecnologie ipersoniche, forse. In effetti la Russia pare abbia ha investito molto nell'ipersonica, presumendo che sia superiore alle tecnologie americane di difesa missilistica. Sembra che anche la Cina abbia sviluppato armi ipersoniche, e che le abbia addirittura mostrate nelle parate militari.
Di tal genere potrebbero essere gli avvistamenti che - come riporta il The New York Times - tra l'estate del 2014 e marzo del 2015 fecero numerose volte i piloti della Marina americana: "oggetti che non avevano motori visibili né pennacchi di scarico rilevabili agli infrarossi, ma che potevano raggiungere i 9.000 metri di quota" a velocità ipersoniche, appunto.
Per quel che ne sappiamo, se gli "oggetti" fossero velivoli cinesi o russi, allora la ricerca ipersonica dei due Paesi avrebbe superato di gran lunga lo sviluppo militare americano... che gli americani vogliano tenere il segreto per evitare una figuraccia? Certo, tutto è possibile, ma ci sembra francamente improbabile.
Così, in definitiva, non resta che attendere il rapporto completo del Congresso. Sarà utile studiarlo, ma non ci facciamo illusioni: difficilmente ci troveremo, fosse anche solo tra le righe, racconti di dischi volanti di alieni di civiltà avanzatissime in transito sulla Terra.