Chi non ha mai collezionato qualcosa, almeno per qualche tempo? Ma perché si raccoglie di tutto? Cosa ci spinge ad accumulare articoli rari quanto comuni, preziosi quanto dozzinali, ma quasi sempre impossibili da spolverare? E quando un hobby salutare e capace di sviluppare grandi amicizie da passione diventa una malattia?
![]() |
||
Collezione di corna? Un hobby "pericoloso" |
Siamo tutti un po' collezionisti
Secondo una recente ricerca promossa da Ipsos Explorer per eBay Italia, sarebbero un vero esercito: oltre sette milioni, in altre parole un italiano su 8 colleziona qualcosa. Per la maggior parte è una passione che li porta a frequentare mercatini e negozi, siti specializzati e d'aste per scambiare doppioni e trovare pezzi rari. Per altri si può trasformare in un'ossessione sulle cui origini anche i neurologi hanno cercato di trovare una spiegazione, trovandola in una disfunzione cerebrale. Se dunque riempite la casa di oggetti inutili di cui non riuscite a separarvi, come volantini o apparecchi rotti, potete dare la colpa a una particolare area del cervello, che non funziona a dovere.
Di tutto, di più
Probabilmente è quanto succede a coloro che del collezionismo ne fanno una malattia. Come quelli che per un pezzo pregiato sono pronti a sfidare il carcere: recentemente in un museo di trenini in Germania sono stati trafugati alcuni pezzi pregiati.
Ma perché si raccoglie di tutto? Cosa ci spinge a conservare e catalogare monete, modellini o… mutande?
In questo Focus file cercheremo di andare alle radici del collezionismo, scoprendo le raccolte più strane e bizzarre e del loro perché culturale, psicologico e antropologico. Con uno sguardo di riguardo a Internet e ai siti specializzati e di aste online che ha permesso di ampliare gli orizzonti dei collezionisti.
Chi non ha mai collezionato qualcosa, almeno per qualche tempo? Ma perché si raccoglie di tutto? Cosa ci spinge ad accumulare articoli rari quanto comuni, preziosi quanto dozzinali, ma quasi sempre impossibili da spolverare? E quando un hobby salutare e capace di sviluppare grandi amicizie da passione diventa una malattia?
![]() | ||
La tendenza a raccogliere e conservare, per esempio conchiglie, nasce fin da piccoli. |
Gli appassionati di collezionismo si possono ritenere pazzi? Se fosse così, vivremmo circondati da squilibrati. Come detto, i collezionisti italiani sono più di 7 milioni, ma sono soltanto la punta dell'iceberg. Esistono poi coloro che sono "collezionisti" pur non sapendo di esserlo. Sono quelli che conservano le saponette degli alberghi dove sono stati, i cerini dei ristoranti dove hanno mangiato, etc.
Definirli collezionisti a tutti gli effetti è pretenzioso: sono raccoglitori. Mentre per i primi gestiscono la ricerca e si occupano della catalogazione, i secondi hanno a cuore soltanto l'accumulo: non importa il disordine o i doppioni, l'unico obiettivo è avere quante più cose.
Ma qual è dunque l'identikit psicologico del collezionista?
Il desiderio di possesso e il perfezionismo sono le due spinte principali. Tanto che chi colleziona spesso perde il gusto estetico degli oggetti collezionati. A differenza dei collezionisti d'arte, in cerca del pezzo pregiato, i collezionisti minuti spesso sono alla ricerca soltanto di un ideale di completezza e perfezione.
Meticolosi e testardi
Da raggiungere con ostinazione e pignoleria: il collezionista è un abile psicologo capace di simulare disinteresse per strappare a poco prezzo un pezzo mancante; è un classificatore minuzioso, quasi maniacale che tende a creare una moltitudine di sottocategorie.
Bisogno di sicurezza
Il bisogno di possesso, ordine, conservazione e classificazione sono tendenze che nascono naturalmente nella prima infanzia. E questa tendenza oltre a dare sicurezza di se e gratificazione, aiuta a conservare e non "sprecare" gli oggetti che si amano. Dunque è un hobby salutare. Può limitare lo stress e aiutare a curare malattie. E creare reti di amicizie, con cui condividere gli stessi interessi. Attorno ai siti come eBay, dove i collezionisti vendono e acquistano oggetti da collezione, si sono create community di amici a distanza.
A meno che da passione non si trasformi in ossessione…
Chi non ha mai collezionato qualcosa, almeno per qualche tempo? Ma perché si raccoglie di tutto? Cosa ci spinge ad accumulare articoli rari quanto comuni, preziosi quanto dozzinali, ma quasi sempre impossibili da spolverare? E quando un hobby salutare e capace di sviluppare grandi amicizie da passione diventa una malattia?
![]() | ||
Esagerata. Imelda Marcos, moglie dell'ex dittatore delle Filippine impazziva per le scarpe. Quando fuggi dal Paese se ne portò via 2000 paia. Lasciandone peraltro 1030, vedi foto. |
Il collezionismo può degenerare, trasformandosi in un bisogno assoluto o addirittura in un disturbo ossessivo-compulsivo: l'ordine e il desiderio di possesso hanno conseguenze emotive sulle persone. La pulizia della collezione assume le sembianze di un rituale. Occuparsi della collezione è l'unico modo per tranquillizzarsi. In alcuni casi limite, l'oggetto collezionato acquista un valore erotico, al limite del feticismo.
Secondo un team di neurologi statunitensi queste tendenze ossessive potrebbe avere anche un'origine biologica: un'alterazione del cervello (soprattutto la parte destra). Per scoprirlo, i ricercatori hanno studiato 13 persone che, dopo un trauma, avevano sviluppato una mania da collezionisti, e li hanno confrontati con altri pazienti che, pur traumatizzati, non avevano alcuna tendenza all'accumulo. «Alterazioni in un'area del lobo frontale della corteccia, in particolare sul lato destro - spiega Steven Anderson, uno degli autori della scoperta - sono risultate evidenti in tutti i maniaci dell'accumulo».
Chi non ha mai collezionato qualcosa, almeno per qualche tempo? Ma perché si raccoglie di tutto? Cosa ci spinge ad accumulare articoli rari quanto comuni, preziosi quanto dozzinali, ma quasi sempre impossibili da spolverare? E quando un hobby salutare e capace di sviluppare grandi amicizie da passione diventa una malattia?
![]() | ||
Brividi di piacere. L'americano Joani Blank ha raccolto vibratori per oltre 20 anni. La sua collezione va dagli oggetti sessuali di oggi agli apparecchi che nel '800 venivano utilizzati per curare le nevrastenie di alcune pazienti. |
Ogni epoca ha le sue collezioni di moda. Se negli anni Settanta si raccoglievano soprattutto i miniassegni emessi per far fronte alla penuria di moneta, nei primi anni Ottanta fu la volta degli adesivi per le automobili e, sulla fine del decennio, degli orologi Swatch. Negli anni '90 arrivò il turno di tessere telefoniche e sorpresine Kinder. Pur non essendo oggetti disegnati da famosi stilisti, alcuni esemplari raggiunsero quotazioni di tutto rispetto: un milione di vecchie lire per alcune carte, mentre le sorpresine furono addirittura oggetto di un traffico clandestino e criminale che per qualche tempo alimentò la “fame” dei collezionisti. E negli anni 2000 si collezionano le Viacard e le tessere ricaricabili.
Ci sono bambole e bambole
In Italia, sempre secondo la ricerca Ipsos Explorer, gli oggetti più collezionati sono le monete (se ne occupano il 16 per cento dei collezionisti), i “classici” francobolli (12%) e, a pari merito, i modellini e le bambole (11%).
Queste ultime però sono al primo posto tra le donne, come facilmente intuibile: da quelle antiche di ceramica alle Barbie, hanno un grande seguito. Diverso per gli uomini, più interessati a modellini e fumetti: poche bambole, nemmeno quelle gonfiabili (di collezioni non ne abbiamo trovato, ma su eBay c'è un gagliardo mercato di modelli nuovi e usati!).
Collezioni da Guinness
Tra le collezioni più originali non mancano quelle di preservativi, il cui record mondiale è detenuto proprio da un italiano, un arzillo ottantenne dal nome quanto mai appropriato: Amatore Bolzoni. Ne ha raccolto 1947 e tra questi ci sono rari pezzi americani dell'800 in budello di pecora.
Sempre in Italia Angela Bettelli possiede la più vasta collezione di etichette di abiti: 2180 raccolte con molta pazienza. Christian Cavalletti detiene il record di lattine di bibita di una sola marca. Dal 1989 raccoglie lattine di Pepsi Cola: ora ne ha più di 3284, tutte diverse e provenienti da 71 nazioni. Appartiene ai due più grandi club di collezionisti di lattine di bibite, il National Pop Can Collectors e il Pepsi-Cola Collectors Club.
Chiare e fresche acque
Altri due italiani sono entrati nel Guinness dei primati. Il primo è Alessandro Benedetti, grazie ai suoi 1180 dischi di vinile. Numerosi, vien da pensare, ma neppure così tanti. Ma la collezione di Benedetti è composta soltanto da vinili colorati. Tra essi anche 23 dalla forma insolita.
Il secondo deve la sua fama all'acqua minerale. O meglio alle loro etichette. Lorenzo Pescini ne ha ben 5115. Potrebbe far coppia con il tedesco Manfred Klauda che ha raccolto 9400 vasi da notte, i più antichi dei quali risalgono al XVI secolo.
Chi non ha mai collezionato qualcosa, almeno per qualche tempo? Ma perché si raccoglie di tutto? Cosa ci spinge ad accumulare articoli rari quanto comuni, preziosi quanto dozzinali, ma quasi sempre impossibili da spolverare? E quando un hobby salutare e capace di sviluppare grandi amicizie da passione diventa una malattia?
![]() | ||
24 giugno 2004. Quarti di finale degli Europei di calcio tra Inghilterra e Portogallo. David Beckham spara un rigore in tribuna. Il pallone, recuperato da un tifoso, è stato poi venduto su eBay a un collezionista per 28 mila euro. |
Online, nuova frontiera dell'esibizione di collezioni tanto assurde quanto originali è possibile trovare di tutto. Chi non sopporta la sabbia nelle scarpe (e nel costume da bagno) si tenga alla larga dai "collezionisti di spiagge". Scricchiola sul parquet ed è impossibile da spolverare, ma la sabbia ha il suo fascino esotico, soprattutto quando giunge da Paesi lontani.
Si possono trovare le foto di Thomas Gill che dal 2000 ha raccolto una collezione di 510 scatti che lo ritraggono insieme a giocatori di calcio professionisti. Altro che semplici autografi.
Bancomat o carta di credito?
Oppure si può fare conoscenza con lo statunitense Walter Cavanagh che possiede 1397 carte di credito personali e soprattutto valide. Il loro costo è stato nullo, ma gli assicurano comunque un mirabolante limite si spesa di 1,65 milioni di dollari. La collezione trova posto in un portafogli di oltre 76 metri, a sua volta il più lungo del mondo. Altro che tessere telefoniche, il cui record peraltro appartiene al canadese Harvinder Chohan che ne conserva 4531 tutte diverse.
Collezioni senza frontiere
Ma Internet non è diventato soltanto il luogo per mostrare i propri tesori. È soprattutto il paradiso dei cosiddetti web collezionisti che non si accontentano di mercatini e negozi specializzati per trovare i pezzi mancanti. Attraverso i siti di aste on line come eBay, si è diffuso il fenomeno della compravendita e del collezionismo in Rete. Pochi dati servono per capire come le distanze sono state abbattute e i confini delle nazione superati con pochi click: ogni giorno 105 milioni di utenti vendono o acquistano attraverso eBay in tutto il mondo un pezzo della propria collezione. Soltanto sul sito italiano ogni giorno sono all'asta circa 95 mila oggetti da collezione: pezzi d'antiquariato, libri antichi, ma anche oggetti stranissimi come tute spaziali, aerei ultraleggeri o le maglie firmate dei calciatori.
Aggiudicato
Alberto Bini, per esempio, è l'unico europeo a collezionare fiammiferi serigrafati; un oggetto di uso comune nel marketing d'oltreoceano, ma mai arrivato nel nostro continente. «Ho scoperto questi oggetti sei anni fa a New York» spiega Bini «e me ne sono innamorato, li ho cercati inutilmente in tutti i mercatini europei». Attraverso eBay ora la sua collezione conta circa tremila pezzi, praticamente tutti acquistati online. La cosa più buffa di questo commercio online? «Forse chiarire i 'dubbi geografici' di molti americani che chiedono se l'Italia sia in Sicilia o se Milano sia sulla costa est o sulla costa Ovest dell'Italia.»
A cadere, online, non sono soltanto le barriere geografiche come testimonia la storia di Massimo Palombelli, tifoso romanista con la passione del collezionismo: il suo “tesoro giallorosso” conta orami 1500 pezzi tra biglietti, spille, programmi e altri oggetti. Dopo aver venduto all'asta un biglietto di una partita degli anni '80 ha scoperto che ad acquistarlo era stato un vicino di casa: per anni non si eravamo mai scambiati una parola, ma una volta conosciuti su eBay hanno scoperto di avere le stesse passioni.