Siamo pronti al ritorno dell'ora solare - quella "naturale", per intenderci, che correggiamo nei mesi estivi per godere di più luce alla sera. Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre, alle tre del mattino, le lancette andranno riportate alle due, un'ora indietro. Nel weekend potremo dormire un'ora in più, prima di iniziare a lamentarci, nei prossimi giorni, per le giornate più corte. Le nuove 18:00 saranno le "vecchie" 19:00: farà buio prima (qui i nostri consigli per affrontare il jet lag).
Che farne? Di questo tema si è parlato molto ad agosto, in seguito all'annuncio del fatto che la Commissione Europea ha messo in consultazione la direttiva per abolire il cambio dell'ora due volte all'anno. Se la proposta appoggiata dalla maggioranza dei 4,6 milioni di europei che hanno partecipato a un sondaggio consultivo dovesse passare, nel 2019 potrebbe decadere l'obbligo di "uniformità" e ogni Paese potrebbe decidere se adottare l'ora solare o l'ora legale. Ognuno potrebbe fare come vuole, il che creerebbe non pochi problemi di fusi orari - negli spostamenti e nelle comunicazioni tra un Paese e l'altro dell'Unione.
I Paesi del Sud dell'Europa sono quelli ai quali, per ragioni di latitudine, l'ora legale conviene di più. Italia, Spagna, Portogallo si trovano a circa metà strada tra Polo Nord ed equatore, e ciò fa sì che la quantità di ore di luce non vari moltissimo tra estate e inverno. Spostando le lancette avanti di un'ora, a marzo e fino ad ottobre (ora legale) in estate abbiamo luce fino alle 21, e ci svegliamo che il cielo è già chiaro. Tuttavia non abbiamo il problema di avere luce fino a troppo tardi la sera.
Meno luce elettrica. In questo modo si risparmia energia e si inquina di meno per produrla: in Italia, nel periodo marzo-ottobre 2018, il risparmio energetico è stato pari a 562 milioni di kWh, il fabbisogno medio annuo di circa 200 mila famiglie (fonte: Terna SpA). Il risparmio è da considerarsi nazionale - se lo si divide per le singole utenze, si tratta di circa 3 euro ciascuna (fonte: Selectra).
Nei Paesi del Nord Europa, le giornate estive sono già molto lunghe senza ora legale: a giugno in Scozia, il Sole sorge alle 4 e tramonta alle 22.00, e in Finlandia, nello stesso mese ci sono circa 19 ore di luce diurne. Questi Paesi risentono del jet lag dovuto alla necessità di svegliarsi un'ora prima al cambio di marzo, senza godere dei benefici in termini di luminosità: senza ora legale, ci sarebbe comunque già luce fino a tardi.
Liberi tutti? Finora sappiamo che il 56% dei partecipanti al sondaggio UE preferisce l'ora legale, mentre il 36% è a favore dell'adozione dell'ora solare (quella "convenzionale") tutto l'anno. L'8% non ha una preferenza. All'orizzonte possiamo intravedere soltanto una grande confusione: gli stessi Paesi che prediligono l'ora legale, non è detto abbiano interesse a mantenerla tutto l'anno. Se per esempio in Italia tenessimo l'orario "estivo" tutto l'anno, d'inverno verrebbe chiaro tardi al mattino, quando le attività lavorative e scolastiche sono ormai già avviate.