Di solito il colpo è così rapido che ci concentriamo soltanto sulla sua risposta, o su dove finisce la palla. Ma prendetevi un minuto da dedicare a questo video di un servizio di tennis visto al rallentatore.
A tutta birra. L'impatto è di quelli di tutto rispetto: la racchetta colpisce la pallina a una velocità di 228,5 km/h (il record attuale per un servizio maschile è di 263,4 km/h ed è stato realizzato nel 2012 dal tennista australiano Sam Groth).
Effetto "risucchio". A questa velocità, le corde elastiche della racchetta sembrano inghiottire la pallina, per poi rispedirla verso il campo opposto. Il video, diffuso per la prima volta nel 2014, ha ricominciato a circolare in questi giorni, complice l'appuntamento annuale con il Torneo di Wimbledon.
Veloce, ma quanto? La velocità della pallina da tennis viene misurata da due radar, puntati verso la linea centrale di ognuna delle due metà campo. Prima che il tennista serva la battuta, il radar a lui più vicino viene attivato, ed emette onde a una frequenza nota.
Quando queste onde intercettano la pallina in movimento, tornano indietro modificate: la loro nuova frequenza dipende dalla velocità della pallina (per il cosiddetto effetto doppler, lo stesso su cui si basa il funzionamento degli Autovelox per misurare la velocità delle automobili). L'onda riflessa viene quindi intercettata dal medesimo radar: dalla differenza tra la frequenza di emissione e quella riflessa si risale matematicamente alla velocità della pallina.