[Articolo pubblicato il 1° ottobre 2013]
Tutto ti aspetteresti in una tranquilla mattinata autunnale milanese, ma non certo un sottomarino che emerge dall'asfalto in Piazza Mercanti a due passi da Piazza Duomo. Incidenti ridotti al minimo, oltre all'enorme squarcio stradale, anche una povera citycar danneggiata in questo improbabile "tête-à-tête" alle prime ore dell'alba. Immagino che l'autista si sarà chiesto, in quel momento, "sogno o son desto"?
Due sono le ipotesi. Un sottomarino naviga nei canali sotterranei della città meneghina e il comandante sbaglia rotta, oppure si tratta di un'originale, quando audace. Secondo voi qual è la situazione più plausibile? Ovviamente la seconda e neanche tanto velata.
Pubblicità! Si tratta, infatti, di un'idea partorita dall'agenzia M&C Saatchi per presentare Protectyourlife, una nuova serie di servizi per la protezione della persona nato dalla partnership tra Europe Assistance e Genertel. Non a caso il sottomarino in questione è stato battezzato #L1F3 (Life). Da notare che l'hashtag, ossia il # (cancelletto) - che serve per mettere in evidenza le notizie più trend - è già incorporato nel nome dell'operazione di marketing. Niente, insomma, è stato lasciato al caso.
Una trovata sicuramente di effetto visto che è da questa mattina che tiene banco praticamente tutti i social network tra gli argomenti più hot.
Possibile? Ma nella realtà sarebbe possibile un incidente del genere? Tecnicamente no, sebbene sotto le strade di Milano ci sia una rete idrica fatta di canali, fiumi, torrenti e rogge. Il reticolo di corsi d'acqua naturali e artificiali che attraversano la città ha uno sviluppo complessivo di 370 chilometri e per la maggior parte scorre nel sottosuolo. Sono corsi d'acqua importanti, ma non navigabili, neppure da un sottomarino. Nello specifico, da oriente e in senso antiorario abbiamo il Lambro, il Martesana-Seveso, l'asse Olona-Lambro Meridionale, il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese.
Sin dai primi insediamenti romani, l'idrografia del territorio milanese è stata modificata per migliorare l'irrigazione e gli spostamenti fluviali. Anche la costruzione del simbolo di Milano, il Duomo, è stata facilitata dalla deviazione dei corsi d'acqua: il marmo estratto dalle cave di Candoglia veniva trasportato in città attraverso i Navigli, da cui raggiungeva l'attuale piazza Duomo fermandosi in Via Fontana. Fino al 1929, quando la Cerchia dei Navigli che circondava il centro della Città venne interrata e ricoperta, Milano assomigliava più a Venezia che alla metropoli che vediamo oggi.