L’accoppiata tra cinema e 3D è ormai indissolubile, o almeno questo è ciò che pensano i produttori più importanti. Se, invece, spostiamo il nostro punto di vista e ci mettiamo nei panni del grande pubblico, percepiamo i limiti di questa tecnologia, perlopiù legati all’uso sistematico di occhiali stereoscopici: chi non vorrebbe poter fruire del 3D senza essere costretto a indossarli? Dopo Toshiba, ora anche Sony è in procinto di abbandonarli. Frenate, però, gli entusiasmi, perché il produttore della PlayStation non sta per lanciare la sua prima TV glasses-free, ma bensì ha intenzione di smettere di fornire gli occhiali a tutti i cinema in cui distribuisce le sue pellicole.
Non si tratterebbe, quindi, di una scelta tecnologica, ma puramente economica. Stando alle stime presentate da Sony, la spesa complessiva per la fornitura di questi "paraocchi 3D" alle sale cinematografiche oscilla tra i 5 ed i 10 milioni di dollari - in caso di blockbuster - e questo inciderebbe per più del 5% sugli incassi. Una cifra degna di nota, che secondo il marchio giapponese dovrebbe trasformarsi in un investimento, tanto irrisorio quanto doveroso, da parte dei proprietari dei cinema. Un paio d’occhiali passivi costa meno di 50 centesimi, cioè bazzecole se confrontati con l’aumento di profitto determinato dalla scelta di proiettare un film in 3D piuttosto che in 2D.
Ovviamente la NATO - sigla che in questo caso sta per “National Association of Theater Owners" e che non ha nulla a che vedere con il Patto Atlantico - non ci sta e sottolinea che chi ha deciso di passare dalle due alle tre dimensioni ha già dovuto sostenere importanti spese per ammodernare locali e attrezzature. Un esborso extra potrebbe quindi risultare fatale, soprattutto per le strutture più piccole. Molti associati, inoltre, potrebbero abbandonare la stereoscopia per tornare alla più tradizionale bidimensionalità, contenendo ulteriormente i costi, e questo sarebbe certamente controproducente per il colosso giapponese. Sony, dal canto suo, sembra inamovibile e ha stabilito che il provvedimento entrerà in vigore a partire da maggio 2012, poco prima dell’uscita dei pezzi da novanta della prossima stagione, ovvero “Man In Black III” e “The Amazing Spider-Man”.
Alla fine, la soluzione più semplice sarebbe creare un apposito circuito di vendita per gli occhiali all’interno delle sale stesse, spingendo ogni spettatore ad acquistarne un paio personale da portare sempre con sé. L’idea presenta un doppio vantaggio: da un lato offre ai gestori una nuova opportunità di guadagno, mentre dall’altro funge da riabilitazione anticonsumistica degli utenti che devono ridurre gli sprechi.
E di questi tempi, un pizzico di coscienza ecologica in più non può che far bene all'intero pianeta. (sp)