di Luigi Teodonio
La Polizia di New York è solita registrare la lista delle chiamate dei cellulari rubati e archiviare le informazioni in un database. Nessun problema, penserete voi. E invece no, visto che in questo modo infrange i diritti civili dei cittadini!
"A rischio i diritti civili e la privacy dei newyorchesi (e turisti) onesti"
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Nessuna richiesta - Il database che registra le telefonate si chiama Enterprise Case Management System e viene normalmente utilizzato dai poliziotti per scopi investigativi. E fin qui, verrebbe da pensare, nessun problema. E invece non è affatto vero, perché il New York Police Department archivia tutte queste informazioni senza alcuna autorizzazione del giudice e senza chiedere autorizzazioni ai proprietari degli smartphone e cellulari trafugati. La Polizia, naturalmente, ha preferito non commentare, ma pare che ogni anno nel database vengano inseriti migliaia e migliaia di nuovi numeri con relative chiamate.
Diritti civili - Sorge ora un problema legato alla violazione della privacy e dei diritti dei proprietari dei cellulari rubati. «Se così tanti numeri sono stati registrati e catalogati all’interno del database, la questione si fa problematica» ha commentato Michael Sussmann, avvocato di un gestore telefonico. «Siamo tutti abituati al crescente utilizzo di database per combattere la criminalità, ma qui si sta oltrepassando il limite, sconfinando nella vita privata delle persone». E anche Norman Siegel, avvocato esperto nella difesa dei diritti civili, lancia l’allarme. «Non c’è alcuna legittima giustificazione per il comportamento della Polizia di New York. Se sono un cittadino onesto, perché una mia qualsiasi informazione personale dovrebbe essere archiviata in un database della Polizia?». (sp)