In Messico nella zona di Veracruz, gli scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un’antica forma di scrittura tutta americana.
Sembrano pesci o strani frutti in realtà sono simboli di un linguaggio ancora sconosciuto. |
Nella zona infatti, è stato ritrovata una tavola di pietra con alcune iscrizioni sconosciute. La datazione del prezioso documento secondo gli archeologi sarebbe molto antica e risalirebbe al 900 avanti Cristo.
Cosa avranno voluto dire
Probabilmente la civiltà di Olmec (nata intorno al 1.200 a.C.) aveva scoperto la scrittura molto tempo prima, ma incideva i suoi simboli su materiali deteriorabili, come il legno, che quindi non ci sono arrivati.
E non sarà facile capire quello che volevano dire con quei documenti. Anche se già ci sono le prime ipotesi: per esempio si pensa che due rettangoli vicini (nella foto sono i numeri 19 e 20) possano significare qualcosa come “sovranità”. Ma è ancora tutto da stabilire, anche perché decifrare un nuovo linguaggio richiede molto studio.
Scritte o scarabocchi?
Prima di tutto bisogna capire se si tratta di scrittura o di semplici disegni simbolici. Per esempio, il disegno di un uccello può voler dire per qualcuno “uccello” per altri “aquila”. La scrittura invece è un codice unificato uguale per tutti. La tavola di Olmec secondo gli esperti, è costituita da incisioni di molte figure prese dal mondo reale, ma è possibile riferirlo a un linguaggio perché mostra un ordine lineare di simboli ripetuti.
Il primato per la scrittura più antica del mondo se lo contendono due civiltà: quella egizia con tavole risalenti a circa il 3.200 a.C. e quella indù, con le misteriose iscrizioni ritrovate in Pakistan.
(Notizia aggiornata al 15 settembre 2006)