Molti film di fantascienza partono da una catastrofe che farà (quasi) scomparire la popolazione umana dalla Terra. E si pongono il problema di chi saranno i prossimi dominatori del pianeta. Che possano essere le scimmie antropomorfe, come accade nel film Apes revolution - Il pianeta delle scimmie, di prossima uscita in Italia, è molto improbabile. Ci sono infatti solo poche migliaia di gorilla (due specie), scimpanzé e bonobo, e che possano prendere le redini del pianeta è quasi impossibile.
Piccoli e onnipresenti. Se ci limitiamo ai mammiferi (il gruppo di animali all’interno dei quali si è sviluppata l’intelligenza con più frequenza) secondo Jan Zalasiewicz, un paleobiologo dell’università di Leicester, i nostri successori potrebbero essere i ratti; aumentando di dimensioni, potrebbero sfruttare la loro complessa struttura sociale per iniziare a prendere possesso di molti ambienti lasciati dagli uomini. Ma altri esperti scommettono su animali che conoscono bene, come Mark Moffet e le sue formiche; l’entomologo, d’accordo con il grande sociobiologo Edward Wilson, afferma infatti che “le formiche controllano già il pianeta”. A un livello che noi uomini non possiamo percepire, perché la maggior parte della loro vita si svolge sotto i nostri piedi. In termini di biomassa e di numero di individui sono molto superiori alla nostra specie.
Batteri o elettroni? Cosa che si può dire anche per i batteri, come affermava il grande evoluzionista Stephen J. Gould. Sono immensamente più numerosi degli uomini, anche se immensamente più piccoli. E dominano (letteralmente) ogni ecosistema, dagli oceani all’atmosfera al nostro stesso corpo. Evolvono soprattutto a una velocità molto superiore a quella delle specie di dimensioni maggiori.
Ma Zalasiewicz non prefigura altre forme di vita come dominatori futuri del pianeta: «Se dovesse nascere qualcosa di più intelligente, sarà elettronico». Anche il futurologo Ray Kurzweil ha predetto da tempo che la singolarità, il punto in cui l’intelligenza umana sarà superata da quella delle macchine, avverrà nel 2045. Anche prima che la nostra specie scompaia, insomma, le minacce sono dietro l’angolo.



















