Si chiamano Claudio Abbado, Renzo Piano, Carlo Rubbia ed Elena Cattaneo e i loro nomi sono già pilastri nei campi - rispettivamente - della musica, dell'architettura, della Fisica delle particelle e delle Neurobiologie. Da qualche ora sono legati anche alla politica: il Quirinale ha ufficializzato ieri la loro nomina a Senatori a vita. Ma vediamo meglio chi sono queste quattro personalità che, come si legge in una nota del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, «hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico, artistico e sociale».
Considerato uno dei più fini direttori d'orchestra, nasce a Milano nel 1933 in una famiglia di musicisti. Diplomatosi al Conservatorio di Milano, debutta alla Scala all'età di 27 anni e ne diviene Direttore Musicale dal 1969 al 1986; dal '79 dirige anche la London Symphony Orchestra, e nel 1989 passa al timone della Berliner Philharmoniker, forse l'orchestra più prestigiosa al mondo. Sostenitore dei giovani talenti musicali, collabora con i più importanti musicisti del mondo e fonda numerose orchestre giovanili (come la European Union Youth Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe) utilizzando spesso la musica come strumento di riscatto per le categorie tradizionalmente più emarginate, sul modello di alcune orchestre del Sudamerica che salvano i ragazzi da criminalità, droga e prostituzione.
Musica dai rifiuti nei pressi di una favela del Paraguay
Genovese, 76 anni compiuti e una fama che lo precede, è tra i più grandi architetti italiani contemporanei e il suo nome è legato ad alcuni dei più famosi edifici culturali al mondo: il Centre Pompidou a Parigi, l'aeroporto di Osaka, l'auditorium Parco della Musica a Roma, lo Shard London Bridge (un grattacielo anche conosciuto come "la Scheggia"), il nuovo Porto antico di Genova e, recentemente, anche il MUSE di Trento appena inaugurato. Da tempo impegnato in progetti di riscoperta del patrimonio culturale italiano, è ambasciatore dell'Unesco ed è stato incoronato dal Time una delle 100 personalità più influenti al mondo.
L'abc degli architetti e dell'architettura
Quando l'architettura diventa arte
Una laurea alla Normale di Pisa, un dottorato alla Columbia University negli Stati Uniti e una carriera come ricercatore al Cern di Ginevra (di cui è anche direttore, dal 1989 al 1994): i successi di Carlo Rubbia nel campo della Fisica delle particelle vengono coronati con l'assegnazione del Nobel per la Fisica nel 1984 per la scoperta delle particelle W e Z, mediatrici dell’interazione debole, uno dei quattro fondamentali campi di forza dell'Universo (insieme alla gravità, all'elettromagnetismo e all'interazione nucleare forte). Anche se la sua carriera ha avuto un risvolto internazionale (per 18 anni ha insegnato Fisica ad Harward) le sue scoperte hanno fatto affermare la Fisica italiana ed europea su quella americana.
La più giovane del gruppo tiene alta la bandiera della ricerca scientifica al femminile ed è, in un momento in cui l'argomento è al centro di grandi dibattiti etici, tra le massime esperte mondiali di cellule staminali. Laureata in Farmacia all'Università di Milano, ha lavorato per tre anni all'MIT di Boston, dove ha condotto ricerca sulle cellule progenitrici del cervello. Tornata in Italia, ha costruito qui la sua carriera aprendo a Milano il Centro di Ricerca sulle Cellule Staminali UniStem e dedicandosi allo studio di una grave malattia neurodegenativa: la Corea di Huntington. Rappresentante Nazionale presso l'Unione Europea per la ricerca Genomica e Biotecnologica coordina, dal 2009, il progetto europeo NeuroStemcell, un consorzio di ricerca per l'applicazione delle cellule staminali nella cura della Corea di Huntington e del Morbo di Parkinson.
Che cosa sono le cellule staminali?
Malattie neurodegenaritive: due scoperte italiane