Uno dei principali problemi che affliggono Pechino sono i furti di carta igienica nei bagni pubblici della capitale cinese: ingenti quantità di rotoli vengono rubate per essere utilizzate nelle abitazioni private. A essere maggiormente prese di mira dai ladri di carta igienica sono le toilette della zona turistica del Tiantan Park (Tempio del Cielo), un complesso di edifici religiosi costruiti nel 1420 e oggi patrimonio Unesco.
Soluzione tecnologica. Le autorità di Pechino hanno deciso di combattere questa piaga con la tecnologia, installando il primo distributore automatico di carta igienica integrato da uno scanner per il riconoscimento facciale.
Gli utilizzatori del bagno pubblico - prima di dare inizio alle danze e non a giochi fatti - devono posizionarsi davanti a una telecamera ad alta definizione per tre secondi in modo ricevere 60 centimetri di carta igienica. Non dovessero bastare, il sistema richiede di attendere almeno 9 minuti prima di poter richiedere una seconda “razione” di carta. Richieste troppo frequenti vengono negate dal software.
Andare in bagno diventa un'impresa. La strategia contro i ladri sembra presentare però più di un problema. Alcuni utenti si sono lamentati di attese superiori al minuto per l’erogazione della carta. Non solo: si è già verificato un blocco totale del dispenser automatico ed è toccato al personale dei bagni pubblici distribuire manualmente la carta igienica (non prima di aver memorizzato i volti delle persone). Inoltre la richiesta di carta va fatta prima di entrare nel bagno.
E non sono mancate nemmeno le preoccupazioni e timori per la violazione della privacy. «Ho pensato che il gabinetto fosse l'ultimo posto dove mantenevo il mio diritto alla privacy, ma ormai mi osservano anche lì» ha scritto un utente di Sina Weibo, la versione cinese di Twitter.
Il paese senza toilette. La Cina sta investendo molto nella pulizia e nella gestione dei bagni pubblici nella speranza di incrementare il turismo. Per questo il governo ha recentemente stanziato più di 12,5 miliardi di yuan (quasi due miliardi di euro) per finanziare la “rivoluzione delle toilette”, rinnovando oltre 100.000 bagni. Rendendoli ospitali e tecnologici. Inoltre, il governo prevede di stabilire un sistema di rating (da A a AAA) per classificare il livello di igiene delle toilette pubbliche.