Toc Toc, «La regina è morta»: bussando sulle arnie di Buckingham Palace, l'apicoltore reale John Chapple avrebbe annunciato così la morte di Elisabetta II, avvenuta lo scorso 9 settembre. La curiosa notizia è circolata su molti giornali inglesi, pubblicata dal quotidiano popolare inglese Daily Mail secondo il quale Chapple, da 15 anni al servizio della famiglia Windsor, avrebbe anche presentato il nuovo re Carlo III, perpetuando un rito secolare.
A COLLOQUIO CON LE API. Avrebbe radici molto antiche la tradizione di condividere con le api - a tutti gli effetti considerate membri della famiglia - nascite, morti ed eventi importanti. Tra '700 e '800 si riteneva che la mancata comunicazione di un lutto potesse comportare un'interruzione della produzione di miele, l'abbandono dell'alveare o addirittura la morte delle api. E non si tratterebbe solo di un'usanza inglese, ma sarebbe nota anche in altre parte d'Europa e negli Stati Uniti. Le origini? Forse celtiche: allora le api erano considerate messaggere tra questo mondo e il regno degli spiriti.
PRODUZIONE REALE. Dal 2007, a Buckingham Palace ci sono cinque arnie, e altre due si trovano a Clarence House, finora residenza di Carlo e Camilla. Quello di Buckingham Palace d'altronde è il più grande giardino privato di tutta Londra: nei suoi 17 ettari sono ospitate 6mila varietà di piante e 15 tipologie di tiglio che fioriscono in diversi momenti dell'anno. Insomma, un paradiso per le api che producono miele sufficiente per le esigenze dell'intera casa reale.
NON SOLO FUNERALI. La pratica di parlare alle api non era associata solo alle morti ma anche ai matrimoni: secondo una tradizione tedesca, i novelli sposi che entravano nella loro nuova casa dovevano prima presentarsi alle api, pena il rischio di avere una vita coniugale sfortunata. In Scozia ci sarebbe stata anche la tradizione di invitare i laboriosi insetti alle nozze.