Da noi, quando si parla di rugby si intende lo sport con squadre di 15 elementi con cui si disputano il Sei Nazioni, il campionato italiano e la Coppa del Mondo. Ma non è l’unica versione di rugby esistente.
Nella variante chiamata rugby a 13 si affrontano squadre da 13 giocatori con qualche differenza di regole: per esempio, la squadra in possesso dell’ovale ha a disposizione solo 6 tentativi per varcare la linea di meta avversaria. Quindi, se dopo 6 placcaggi la squadra in attacco non ha segnato, la palla passa agli avversari.
Cambia anche il punteggio: 4 punti per la meta, 2 per trasformazioni e calci piazzati, 1 per i drop (il calcio tra i pali tirato dopo che la palla ha rimbalzato).
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Olimpionico
C’è anche il rugby a 7 che entrerà alle Olimpiadi nel 2016. Il campo è lo stesso del rugby a 15, ma la partita dura 14 o 20 minuti invece di 80 e la trasformazione avviene con un calcio in drop. Inoltre dopo ogni meta il possesso torna alla squadra che l’ha segnata.
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Un ulteriore variante è il rugby a 10, giocato soprattutto in Indonesia.
Nel beach rugby su un campo in sabbia dalle misure ridotte (31x25 metri) giocano due squadre di 5 giocatori l’una: la meta vale un punto e la gara dura 10 minuti.
Infine, nel touch rugby (6 giocatori per squadra) il placcaggio è sostituito da un tocco dell’avversario: chi è toccato deve passare la palla a un compagno, da terra, in mezzo alle gambe.
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Foto: cortesia Rugby Cernusco