La lingua giapponese ha tre diverse modalità di scrittura, utilizzabili contemporaneamente in uno stesso testo. Esistono due alfabeti sillabici, hiragana e katakana, che comprendono 48 segni ciascuno: il primo è usato per le desinenze dei verbi, gli avverbi e altre particelle, il secondo per trascrivere le parole di origine straniera. A questi due sillabari vanno aggiunti gli ideogrammi (kanji), che non hanno valore fonetico, ma rappresentano un concetto. In tutto sono circa 50 mila, ma la maggior parte di essi comunemente non sono usati.
I caratteri fondamentali da conoscere per leggere e scrivere correntemente, stabiliti addirittura con una legge del 1947, sono soltanto 1850. A ogni verbo o sostantivo possono corrispondere uno o più ideogrammi accostati. La scrittura ideografica fu importata dalla Cina nel V secolo dopo Cristo e, come il cinese, si scrive in righe verticali che procedono da destra verso sinistra.