Una bottiglia di vino da 0,75 litri (la dimensione più diffusa) richiede in media 1,2 kg d'uva. Sul perché poi si utilizzi proprio questa misura di bottiglia esistono varie teorie. La prima è fisica: sembra che tutto dipendesse dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che in media, con un unico fiato, riuscivano a creare bottiglie di tale capacità.
Nella cassa. La seconda deriva dal commercio: infatti gli inglesi, che ancora oggi misurano il volume in galloni, riguardo a questioni di tasse portuali e costi di trasporto consideravano che una cassa di vino poteva contenere al massimo 2 galloni, e ciascuna cassa poteva ospitare 12 bottiglie. 1 gallone equivale a 4,5 litri, 2 galloni 9 litri, divisi in 12 bottiglie 0,75 litri ciascuna.
Secondo un'altra teoria, invece, questa particolare unità di misura viene utilizzata perché una bottiglia da 0,75 contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml utilizzati nelle osterie. In questo modo gli osti potevano calcolare più facilmente quante bottiglie sarebbero servite ai clienti in base al loro numero. La scelta del vetro risale al XVIII secolo, quando si iniziò a capire l'importanza per il gusto di conservare il vino in questo materiale.
Questa news, realizzata a cura di FICO, il Parco del Gusto di Bologna, è tratta dal numero 347 di Focus in edicola dal 14 agosto.