Nell'estate del 1900 sui campi del Logwood Cricket Club di Boston si disputò un torneo di tennis tra una squadra britannica e una americana. L'ideatore della sfida era Dwight Davis, uno studente di Harvard di 22 anni appassionato di tennis e finalista ai campionati americani di tennis (a proposito: sapete perché il punteggio nel tennis è così inusuale?).
6 chili di argento. Davis, da cui il torneo prese il nome, ebbe l'idea di promuovere un'insolita competizione a squadre nazionali e fece fondere 6 chilogrammi d'argento da un gioielliere di Boston per creare la famosa coppa che aveva l'aspetto di una grossa insalatiera.
La prima Coppa Davis del 1901 vide la netta vittoria della squadra americana capitanata dallo stesso Davis per tre a zero. Sempre in quell'anno Davis fu finalista nel doppio a Wimbledon.
Più tardi ricoprì la carica di presidente della Federazione americana di tennis, per poi passare alla carriera politica come ministro della guerra e governatore delle Filippine.
Come un mondiale. Oggi la Coppa Davis è l'equivalente tennistico dei campionati del mondo di calcio. È l'unica occasione per i tennisti professionisti di rappresentare i colori nazionali in una competizione sportiva, oltre che, dal 1988, nelle Olimpiadi. In oltre un secolo di storia soltanto 10 Paesi hanno avuto l'onore di sollevare l'"insalatiera d'argento", come è ribattezzata la coppa. L'Italia è arrivata in finale otto volte, vincendo in due occasioni: nel 2023 e nel 1976. Il record di vittorie appartiene agli Stati Uniti, con 32 trofei.