È l'unico genere cinematografico in cui tutto, dalla fotografia al suono, congiura per farci balzare sulla sedia per la paura non una volta o per caso, ma deliberatamente e per tutta la durata del film: l'horror sembra un tipo di cinema da masochisti, ma tanti lo apprezzano e per le più varie ragioni. Ma quali film horror funzionano di più, su quali paure fanno leva?
Paura e panico. Se lo è chiesto Neil Martin della Regent's University di Londra che di recente ha dedicato alla passione per le pellicole terrorizzanti una lunga revisione di tutti gli studi sul tema: secondo Martin esistono stimoli ai quali siamo evolutivamente predisposti a rispondere con la paura, altri che invece ci mandano nel panico ma per un condizionamento culturale o sociale. «I primi sono efficacissimi negli horror perché rappresentano minacce concrete alla nostra incolumità, come abbiamo imparato in millenni di vita pre-tecnologica», dice Martin.
«I ragni, per esempio, sono velenosi solo nello 0.1-0.3 per cento dei casi ma sono una delle fobie più diffuse e protagonisti di film horror fin dagli anni '50». Un'altra paura diffusissima e ben sfruttata dalle pellicole è quella del sangue: anche questa è ancestrale, perché naturalmente tutti temiamo ferite e simili. Gli horror usano spesso fiumi di sangue e così giocano facile, come osserva Martin: «Il sangue è uno stimolo unico nel suo genere, perché induce risposte molto più intense rispetto a qualsiasi altro elemento: chi non tollera la vista del sangue prova paura, ansia e disgusto a livelli molto elevati quando lo vede sullo schermo».
Comunque, difficile dire quale sia il film può pauroso di sempre della storia del cinema: infatti, pellicole come Psycho, Shining o L'esorcista, che all'epoca facevano scappare gli spettatori dalle sale, oggi ci lascerebbero tiepidi perché siamo più abituati a un certo modo di mostrare la violenza sullo schermo e riconosciamo i "codici", della sceneggiatura o della colonna sonora, che ci anticipano la sopresa dell'evento terrificante.
Al cinema siamo al sicuro. Tuttavia, anche oggi si producono film capaci di inquietarci profondamente. Ma se ci spaventano, perché esercitano anche attrazione su di noi? Forse per via dell'arousal, parola bizzarra che si riferisce all'attivazione fisiologica (aumento della frequenza cardiaca, del ritmo respiratorio, della pressione sanguigna) suscitata dagli stimoli audio-visivi studiati per questo tipo di film.
Anche se la paura non è di per sé piacevole, una certa quantità di eccitazione residua tende ad amplificare anche le sensazioni positive legate al semplice intrattenimento. Soprattutto, al sollievo di trovarsi al sicuro, al cinema o nel proprio salotto.