L’evento di massa più affollato di sempre è il pellegrinaggio induista di Maha Kumbh Mela. La celebrazione si svolge ogni dodici anni (e dura 45 giorni): nel 2001 vi parteciparono complessivamente più di 60 milioni di persone e nel 2013 tra gli 80 e i 100 milioni: un record assoluto che nessuno, ancora oggi, è mai riuscito a battere.
Folle islamiche. Anche il mondo musulmano però è in grado di mobilitare grandi folle: secondo fonti arabe 26 milioni di sciiti si sono recati nel 2016 a Kerbala (Iraq) dove ogni anno si commemora la morte dell’imam Hussein, ucciso nel 680 d.C. dal califfo omayyade.
È un evento molto importante perché ricorda la frattura tra sunniti e sciiti che ebbe origine proprio a Kerbala con la battaglia tra le truppe omayyadi e la famiglia di Hussein, il figlio del quarto califfo Alì.
La questione affonda le sue radici nel 632 dC, l’anno della morte del profeta Maometto, il fondatore dell’islam. Le tribù arabe si divisero sulla questione di chi avrebbe dovuto guidare la comunità musulmana. La maggioranza, che sarebbero in seguito divenuti noti come sunniti e che oggi rappresentano l’80 per cento dei musulmani, appoggiarono Abu Bakr, amico del profeta e padre della moglie Aisha.
Gli altri, invece, ritenevano che soltanto i consanguinei di Maometto potevano succedergli e che il profeta avesse designato Ali, suo cugino e genero. Morto Ali gli successe Hussein che venne appunto sconfitto a Kerbala, dando vita alla corrente degli sciiti , una forma contratta dell’espressione “shiaat Ali”, i partigiani di Ali. Oggi sono circa il 20 per cento dei musulmani e vivono soprattutto in Iran (dov'è la maggioranza assoluta), Pakistan, Afghanistan e nello Yemen.
Funerali. Anche i funerali, pur non facendo i numeri di questi grandi pellegrinaggi, mobilitano le masse: in testa quello dello statista indiano Annadurai (1909-1969) che si tenne a Chennai, in India, il 3 febbraio 1969 tra 15 milioni di persone in lutto.


A seguire le cerimonie funebri del presidente Nasser in Egitto (1970) in cui parteciparono 5 milioni di persone. Un milione in più di quelli che presenziarono ai funerali di Papa Giovanni Paolo II a Roma nel 2005, durante il quale sono state stimate tra le 3 e le 4 milioni di presenze.
L’ayatollah Khomeini a Teheran nel 1989 per il suo funerali richiamò invece - a seconda delle fonti - dai 3 ai 12 milioni. Ma che fosse in grado di attirare le folle era già stato chiaro nel 1970, quando al ritorno in Iran dopo l’esilio durato 16 anni catalizzò una folla di 5 milioni di persone.


Cortei e concerti. Tra i recenti eventi di massa non religiosi, la manifestazione del 2011 di piazza Tahrir al Cairo (Egitto) organizzata dopo la caduta del regime di Mubarak, occupa un posto di primo piano con i suoi oltre 5 milioni di presenze.
Due milioni in più di quanti andarono in piazza a Roma nel 2003 per dire no alla guerra in Iraq (circa 3 milioni).
Grosso modo il numero delle persone che parteciparono al concerto di Rod Stewart a Rio de Janeiro, in Brasile, nel 1994: tre milioni e mezzo. Finora il concerto più affollato di sempre.