Che un gustoso pettegolezzo viaggia veloce lo intuivamo già. Ma riuscire a risalire alla velocità alla quale si propaga all’altro capo del mondo è un’assoluta novità. Più precisamente, è il risultato di uno studio condotto da tre informatici dell’Università La Sapienza di Roma, Alessandro Panconesi, Flavio Chierichetti e Silvio Lattanzi, riconosciuto a livello internazionale e presentato ai principali appuntamenti mondiali di informatica, in Texas (Symposium on Discrete Algorithms 2010) e in Massachusetts (Symposium on Theory of Computing 2010).
(Come salvare la propria faccia virtuale - E se il social ti spia?)
In rete... corre
ll tempo impiegato da un pettegolezzo per raggiungere i membri di una rete sociale, afferma lo studio, è dato dalla formula matematica log(N)/C; dove N è il numero di persone che compongono la rete, e C la “conduttanza”, una caratteristica che misura la “socialità” del gruppo.
L’analisi delle molteplici reti sociali, dalle più semplici, come un gruppo di amici, alle più complesse, come Twitter o Facebook, ha rivelato che, generalmente, più la conduttanza (pari approssimativamente al rapporto tra le amicizie interne ed esterne ad un gruppo) è alta, più il tempo di diffusione del pettegolezzo (proporzionale al logaritmo del numero di membri di una rete) è breve.
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Qual è la velocità di propagazione di un pettegolezzo?
