Se gli umani fossero stati programmati per scattarsi i selfie, sarebbero nati con braccia lunghe 1 metro e mezzo. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista JAMA Facial Plastic Surgery infatti è questa la distanza ottimale per fare ritratti che non alterino le caratteristiche del viso.
Al contrario, i selfie scattati da una distanza di 30 centimetri dal viso - i più frequenti - finiscono per deturpare i connotati, primo fra tutti il naso.
Vai più lontano! A sostenerlo è lo studio del ricercatore Boris Paskhover e dei suoi colleghi della Rutgers New Jersey Medical School e della Stanford University in California. Gli studiosi hanno creato un modello matematico per descrivere gli effetti distorsivi dei selfie scattati a diverse angolazioni e a differenti distanze.
Per farlo hanno inventato un modello geometrico ideale di un volto maschile e di uno femminile, partendo da un campione casuale di partecipanti di diversa provenienza etnica (tutti residenti negli Stati Uniti) riproducendo i due volti "prototipo" su dei piani paralleli.
Che naso grosso hai! Usando questo modello, i ricercatori sono riusciti a calcolare la distorsione del viso che si verifica quando si è immortalati. A fare la differenza è la posizione della telecamera.
Se si trova a un metro e mezzo il nostro viso non subisce nessuna modifica (ma in questo caso per scattare serve il celebre bastone da selfie). Se è invece a 30 centimetri di distanza, il naso subisce un aumento del 30% delle dimensioni negli uomini e un del 29% nelle donne.
Il motivo della distorsione, sembrerà banale, è legato alla prospettiva. Ed è lo stesso per cui uno stesso edificio ci apparirà grandissimo, se lo osserviamo da vicino, ma apparirà molto più piccolo se si trova lontano, sullo sfondo della nostra visuale.
E quindi? Le conseguenze, hanno detto gli autori dello studio, non vanno sottovalutate: vedersi diversi da come si è davvero può avere (anche) conseguenze psicologiche.
Secondo un sondaggio dell'American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery Inc. del 2017, in America il 55% dei chirurghi plastici intervistati ha a che fare con pazienti che si sottopongono a interventi chirurgici per apparire più belli di come risultano nei selfie.