Curiosità

Pupazzi gonfiabili proteggono gli allevamenti dai predatori

Come si tengono i predatori lontani dai polli? In Australia si sperimenta una soluzione non-violenta che pare avere successo: i pupazzi gonfiabili giganti.

Il dingo è un canide arrivato in Australia circa 5.500 anni fa, probabilmente dall'Asia, e da allora ne ha fatto la sua casa, occupando l'intero continente e rivelandosi un rivale formidabile per gli altri predatori locali, al punto che potrebbe aver contribuito a portarne qualcuno (per esempio il tilacino e il diavolo della Tasmania) all'estinzione. Da secoli gli allevatori australiani conducono una battaglia feroce, e spesso letale, contro i dingo, che secondo i dati ufficiali uccidono migliaia di animali da fattoria causando ogni anno danni per circa 60 milioni di dollari; ed è proprio cercando un'alternativa all'abbattimento dei dingo che un team della Central Queensland University ha trovato, e raccontato in uno studio, una potenziale soluzione non violenta e persino divertente: i pupazzi gonfiabili.

Gli spaventa-dingo. In Italia se ne vedono pochi, e sono per lo più relegati nelle aree dei giochi per bambini, ma i wacky tube men, i pupazzi gonfiabili giganti, sono un pezzo importante del paesaggio urbano americano: solitamente li si trova fuori dai concessionari d'auto o dai grandi magazzini, che sventolano per attirare l'attenzione dei passanti. E proprio in America sono stati usati per la prima volta come deterrente contro gli animali selvatici, in particolare per contenere le incursioni di un branco di lupi in Oregon: il successo dell'esperimento ha convinto Bradley Smith, primo autore dello studio citato, a importare il metodo in Australia per mettere alla prova i pupazzi gonfiabili come "spaventapasseri" contro i dingo.

La guerra dei pupazzi. I risultati sono incoraggianti. I dingo sono stati messi a turno di fronte a due diversi ostacoli: i pupazzi, appunto, e un altoparlante che riproduceva il suono di un colpo di fucile; oltre l'ostacolo, i ricercatori hanno piazzato cibo e acqua per gli animali. Ebbene, nove dingo su 12 sono fuggiti a game levate di fronte al pupazzo, mentre la fucilata ne ha fatto scappare solo uno. Non solo: uno dei problemi con i dingo è che si abituano in fretta a ostacoli e deterrenti vari, ma a quanto pare il pupazzo è riuscito a "proteggere" il 75% delle scorte di cibo nel corso di tre giorni di esperimenti. Non sono i risultati eccezionali ottenuti sui lupi dell'Oregon, che dopo aver incontrato il pupazzo sono rimasti alla larga dal ranch per due anni, ma è un inizio.

31 ottobre 2020 Gabriele Ferrari
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