La diffusione dei pomodori, "stella polare" di moltissime ricette della nostra tradizione, è attribuita al cuoco Antonio Latini (1642-1696), marchigiano trapiantato a Napoli che elaborò alcune delle prime ricette a base di pomodoro, a partire dalla "salsa", sancendo l'inizio dell'uso culinario di questo ortaggio.
Oggi molto apprezzati per le proprietà benefiche e il prezzo basso, i pomodori erano infatti considerati "velenosi" o, tutt'al più, un cibo da "poveracci".
Perché da sei anni, acquistando le salse di pomodoro dell'iniziativa della Fondazione Veronesi "Pomodoro per la ricerca. Buono per te, buono per l'ambiente" (sabato 15 e domenica 16 aprile 2023), è possibile aiutare la ricerca scientifica per la lotta contro i tumori di bambini e ragazzi. Ogni anno in Italia si ammalano di cancro circa 1.400 bambini di età compresa tra 0 e 14 anni e circa 800 adolescenti tra 15 e 19 anni. Grazie agli enormi passi avanti fatti dall'oncologia pediatrica e dalla ricerca scientifica, oggi il 70% di questi tumori infantili guarisce, con punte dell'80-90% nel caso di leucemie e linfomi. Nonostante questo, le neoplasie rappresentano ancora la prima causa di morte per malattia nei più piccoli.
DAL GIARDINO AL PIATTO. Giunti nel XVI secolo dal Nuovo Mondo, erano quindi utilizzati soprattutto come pianta ornamentale, almeno fino a quando non giunse appunto Antonio Latini a "sdoganarli", facendone apprezzare il dolce sapore ai napoletani e poi al resto del mondo (e altrettanto il cuoco seppe fare nel frattempo anche con i peperoni).

