Curiosità

Pranzo sul grattacielo: i segreti di una foto cult

Questa famosa fotografia è vera, ha più di 80 anni e 7 piccole curiosità che vale la pena raccontare.

Undici operai che consumano il pranzo seduti su una trave sospesa a 250 metri d'altezza... Era il 1932 quando questa foto (oggi un "cult") fu stampata sulle pagine del supplemento domenicale del New York Herald Tribune, diventando immagine iconica di un’epoca (la Grande Depressione), della città di New York, ma anche della straordinaria capacità di quegli uomini, nessuno dei quali mostra il minimo segno di disagio.

Come molte immagini simbolo, anche Lunch atop a skyscraper (pranzo su un grattacielo) ha una storia che merita di essere raccontata e dei piccoli segreti.

1. Non conosciamo l'autore. Fino agli anni '50 non era raro che un fotografo non vedesse pubblicato il nome accanto alle sue foto. Ancora oggi, gli storici non sanno se a scattare la foto fu Charles C. Ebbets (il più accreditato) o altri fotografi anche presenti quel giorno, come William Leftwich e Thomas Kelley.

2. Sappiamo dove è stata SCATTATA. A lungo si è creduto che fosse stata scattata sull'Empire State Building, ma non è così: la foto è stata fatta sulle impalcature del Rockefeller Center di New York.

3. È un’immagine positiva. Nel pieno della Grande Depressione, che mise in ginocchio gli Usa producendo la cifra record (per quei tempi) di 15 milioni di disoccupati, mostrare all’America intera una New York in piena espansione produsse un certo ottimismo: "il Paese sta ripartendo!", diceva.

4. Non è un fortunato scatto singolo. Di quel pranzo in cima al grattacielo ci sono molti scatti e da diverse prospettive. Ce n’è persino uno dove si vedono 4 operai usare la trave per il loro riposino quotidiano. Sempre sospesi in aria.

5. Il negativo esiste ancora. Oggi che la riproduzione digitale delle immagini ha fatto passi da gigante, nessuno se ne ricorda più. Ma, volendo, il negativo originale della foto esiste, anche se non in buone condizioni: è conservato nella Iron Mountain, una specie di bunker sotterraneo chiuso al pubblico, appena fuori Pittsburgh (Pennsylvania), insieme a oggetti d'arte, altre fotografie, "pizze" di film, spartiti musicali e documenti governativi da tutto il mondo. Ad ogni modo, l’immagine oggi viene riprodotta a partire da una serie di stampe di alta qualità.

6. Ne conosciamo 2... Il regista Seán Ó Cualáin ha provato a ricostruire la storia di quella foto per il documentario Men at Lunch (2012), ma ha trovato i nomi di soli due degli operai: Joseph Eckner (il terzo da sinistra) e Joe Curtis (terzo da destra). I nomi degli altri sono ignoti e tali forse resteranno: la costruzione del Rockefeller Center ha dato lavoro a circa 40.000 persone, ma non ci sono (o non ci sono più) i registri dei lavoratori che vi presero parte.

7. Cronaca? No, pubblicità. La foto aveva soprattutto una funzione di marketing: mostrare al mondo l’imperiosa costruzione del Rockefeller Center, che ancora oggi è uno dei luoghi simbolo di New York. Per questo erano presenti diversi fotografi, in un "evento" organizzato. Gli operai però sono veri e anche l’altezza lo è: la trave d’acciaio che fa da panchina di fortuna è sospesa al 69esimo piano, sebbene qualche anno fa un articolo del New York Times abbia ipotizzato che sotto la trave c'era un piano già costruito, non visibile nello scatto. Sarà vero? Solo chi era presente quel giorno può dirlo...

7 luglio 2017 Eugenio Spagnuolo
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