Da dove arriva il modo di dire "Date a Cesare quel che è di Cesare"? Questa famosa espressione usata ancora oggi sarebbe stata pronunciata per la prima volta da Gesù per affermare che gli ebrei, pur credendo in Dio, avevano il dovere di pagare le tasse imposte dall'Impero Romano. I Vangeli raccontano infatti che i farisei, volendo cogliere in fallo il Messia, mandarono alcuni emissari in missione per fargli dire che non era giusto pagare la tasse ai Romani, cercando in tal modo di metterlo in cattiva luce con i dominatori. Ma Gesù, come recita il Vangelo secondo Matteo 22:21, capì il tranello e rispose a tono: "reddite ergo, quae sunt Caesaris, Caesaris et, quae sunt Dei, Deo", che significa, appunto, "Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio".
Frase Proverbiale. Nei secoli, questa affermazione – in cui è evidente l'idea di separazione tra potere temporale e potere spirituale – è rimasta a indicare che a ognuno devono essere riconosciuti i meriti (o le ragioni) che effettivamente ha, indipendentemente dalle circostanze.