Il mese di luglio deve il suo nome a Giulio Cesare (Gaius Iulius Caesar), nato proprio questo mese. Generale, statista e storico, Cesare (l'unico dei "cesari" che identifichiamo univocamente con "giulio cesare") conquistò la Gallia (oggi parte di Italia, Francia, Belgio e Paesi Bassi), modificò la struttura del governo romano in una dittatura, fu assassinato in maniera leggendaria, e soprattutto contribuì a rendere il calendario quello che è oggi.
Anno bisesto. Per esempio, a Cesare dobbiamo l'anno di 365 giorni, e l'esistenza di un anno bisestile ogni quattro. Fu lui, nel 46 a.C., a promulgare il calendario giuliano, elaborato sul ciclo delle stagioni dall'astronomo greco Sosigene di Alessandria e altri matematici.
Dopo aver assegnato 445 giorni all'anno 708 di Roma (il 46 a.C.), che definì ultimus annus confusionis, Cesare stabilì che l'anno avrebbe avuto 365 giorni e che ogni quattro anni si sarebbe dovuto intercalare un giorno in più. Proprio per questo, in seguito alla sua morte, Marco Antonio decise di dedicare a Cesare il suo mese di nascita, Quintile (Quintilis), che così cambiò nome in Iulius.
A proposito di Quintile: significa "quinto mese" in latino, perché nel calendario romano, che di mesi ne prevedeva 10 (marzo, aprile, maggio, giugno, quintile, sestile, settembre, ottobre, novembre e dicembre, per un totale di 304 giorni) era appunto il quinto mese. Come si spiega che coincidesse con luglio, che invece è il settimo mese dell’anno?
Due mesi in più. La riforma di Giulio Cesare prevedeva che l’anno, ormai sempre più lontano dal succedersi delle stagioni, cominciasse non a marzo, ma a gennaio (Ianuarius): mese dedicato a Giano, il dio bifronte, proprio perché segnava il passaggio da un anno a quello successivo.
Nel 1582, Papa Gregorio XIII con una bolla papale introdusse il calendario Gregoriano, che correggeva alcuni errori di quello giuliano ed ancora oggi è il calendario usato dalla maggior parte dei Paesi occidentali.