Le prime esenzioni alla base dell’attuale zona franca risalgono al 1538. In quell’anno Livigno ottenne dalla comunità di Bormio l’autonomia per il godimento di pascoli e boschi, per il pagamento di decime alla Curia di Como, per la manutenzione di strade e ponti e per il transito di merci. Livigno difese per secoli l’autonomia conquistata: nel 1805 Napoleone riconobbe il Beneficio doganale, che fu confermato nel 1818 dall’Imperial Regia Intendenza austriaca di Morbegno e poi ampliato dal Regno Lombardo Veneto nel 1841.
Lotta continua. Entrata a far parte del Regno d’Italia, nel 1861, Livigno chiese conferma dei suoi privilegi. La ottenne con la legge del 17 luglio 1910, che riconobbe l’extradoganalità e fissò i confini e i benefici per gli abitanti, regolamentati ancora nel 1911, 1934, 1940, 1954 e 1973. Anche la Cee ha riconosciuto i diritti di Livigno nel 1960.
Ancora una curiosità: Livigno, geograficamente svizzera e politicamente italiana, appartiene al bacino del Danubio e per questo gode di attracchi gratuiti sul Mar Nero: infatti, vi passa il fiume Spol, che si getta nell’Inn, affluente del Danubio, che a sua volta sfocia nel Mar Nero.