Il Terzo Mondo si chiama così per distinguerlo sia dall’Occidente (che sarebbe il “primo mondo”), sia da quelli che un tempo erano i Paesi comunisti (il “secondo mondo”). Comprende Paesi di Asia, Africa e America latina caratterizzati da un livello socio-economico arretrato, da un elevato tasso di incremento demografico e da un’economia prevalentemente agricola.
Figlie del colonialismo. Ciò che, in origine, ha riunito questi Paesi è stato il fatto di essere stati colonizzati dall’Occidente e l’esigenza di diventarne indipendenti: infatti l’espressione “Terzo Mondo” nacque in occasione della conferenza di Bandung (Indonesia, 1955), dove per la prima volta si riunirono Paesi di Asia e Africa appena usciti dal colonialismo, con lo scopo di occupare un posto nella politica internazionale e di stabilire relazioni pacifiche con le potenze occidentali e comuniste, mantenendo però l’indipendenza e la neutralità dall’uno e dall’altro blocco.
A partire dagli anni Settanta si è diffusa anche l’espressione “Quarto Mondo”: indica una quarantina di Paesi che, nell’ambito del Terzo Mondo, sono stati precipitati dalle crisi petrolifere e finanziarie di quegli anni in condizioni economiche di enorme precarietà.