Curiosità

Perché il parto cesareo si chiama così? C'entra Giulio Cesare?

Il "parto cesareo "ha una storia affascinante che risale a secoli fa. Scopri l'origine del termine e l'evoluzione di questa pratica medica fondamentale.

Il parto cesareo, l'intervento chirurgico che permette l'estrazione del feto dall'utero materno, ha una storia antica e affascinante. Diversamente da quanto si potrebbe pensare, il nome non deriva da Giulio Cesare, anzi, è più probabile il contrario.

Deriva dalla legge. L'origine del termine è legata alla "Lex Caesarea", una legge romana del 715 a.C. che prevedeva l'estrazione del feto dalle donne decedute durante il travaglio. I bambini nati in questo modo venivano chiamati "cesones" o "césares", derivanti dal verbo latino "caedo, caedis, cecidi, caesŭm, caedĕre" (tagliare).

È Plinio il Vecchio a suggerire che il cognomen "Caesar" derivi dal fatto che un antenato di Giulio Cesare nacque da un utero "tagliato" (caeso). Tuttavia, la madre di Giulio Cesare, Aurelia Cotta, morì anni dopo averlo partorito, rendendo questa storia un possibile falso storico.

Mamma e figlio vivi. Per secoli, il taglio cesareo fu praticato solo su donne decedute per salvare il bambino, spesso per poterlo battezzare. Il primo taglio cesareo documentato su una donna viva fu eseguito da Jakob Nufer intorno al 1500, con la sopravvivenza di entrambi, madre e figlio. Tuttavia, questo intervento rimase un evento isolato e non portò a un cambiamento significativo nella pratica medica dell'epoca.

Fu solo nel 1876 che il ginecologo italiano Edoardo Porro, grazie a una nuova tecnica chirurgica che riduceva drasticamente il rischio di infezioni ed emorragie, riuscì a rendere il taglio cesareo un intervento più sicuro e praticabile. L'innovazione di Porro salvò la vita di molte donne e rivoluzionò la pratica medica, aprendo la strada alla diffusione e all'utilizzo su larga scala del taglio cesareo.

IL PROTETTORE. Curiosamente, San Cesario di Terracina, un martire cristiano, è invocato per la buona riuscita dei parti cesarei. Questo potrebbe essere dovuto al suo nome, legato all'imperatore romano Cesare, e al fatto che il suo culto sostituì quello di Giulio Cesare con l'avvento del Cristianesimo.

Oggi, il taglio cesareo è un intervento comune e sicuro, eseguito in diverse situazioni mediche per garantire la salute della madre e del bambino.

  • Nel mondo: Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il tasso globale di parti cesarei è aumentato notevolmente negli ultimi decenni, raggiungendo circa il 21% nel 2018. (Fonte: World Health Organization, WHO Statement on Caesarean Section Rates, 2018)
  • In Italia: Nel nostro Paese, il tasso di parti cesarei è superiore alla media globale, attestandosi intorno al 32% nel 2020. Si osserva una notevole variabilità regionale, con tassi più elevati al Sud e nelle strutture private. (Fonte: Istituto Superiore di Sanità, I parti cesarei in Italia: andamenti e variabilità regionale, 2022)

Questi dati evidenziano come il taglio cesareo sia diventato una pratica sempre più comune, anche se l'OMS raccomanda di non superare il 10-15% di parti cesarei sul totale, a meno che non sia medicalmente necessario.

6 agosto 2024 Roberto Graziosi
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