Il termine italiano "cecchino" deriva da Cecco Beppe, il soprannome con cui era noto, fin dal periodo del Regno Lombardo-Veneto, l'imperatore Francesco Giuseppe I d'Asburgo (1830-1916). Durante la Prima guerra mondiale, i soldati italiani lo utilizzavano, con tono sprezzante, per riferirsi ai tiratori scelti austroungarici, considerati vigliacchi perché rinunciavano al combattimento corpo a corpo preferendo colpire il nemico da lontano e di sorpresa.
Le origini. Una tecnica bellica, questa, nota anche come "puntamento", che ebbe in realtà origine in Scozia durante le battaglie del XVI secolo contro gli inglesi.
Variante. Esiste però un'altra ipotesi sull'origine del termine. Prende spunto dal fatto che i tiratori scelti, per sparare alle trincee opposte, erano soliti inquadrare il bersaglio attraverso il mirino chiudendo un occhio.
In pratica diventavano parzialmente ciechi, circostanza che avrebbe portato a coniare l'appellativo di "ciechino", diventato poi cecchino. Un paradosso, se si pensa che i cecchini divennero presto noti per la loro mira infallibile, con il tempo aiutata dall'uso di mirini telescopici e fucili di precisione.