Alla base di questa usanza vi sarebbero le abitudini dei marinai europei di inizio Ottocento. Gli equipaggi che nel XVIII secolo si erano spinti nelle isole del Pacifico avevano apprezzato la tipica arte del tatuaggio, riportandola nel Vecchio Continente, dove invece in epoca medievale era stata proibita dalla Chiesa.
Tra i marinai divenne consuetudine tatuarsi simboli di buon auspicio per “proteggersi” durante i lunghi viaggi in mare: la prassi era quella di farne uno alla vigilia del viaggio e un altro quando si giungeva a destinazione. Il terzo si faceva una volta tornati a casa sani e salvi. A questi se ne sommava un altro in caso di nuova partenza, un quinto al ritorno e così via.
solo un pUNTINO. Avere tatuaggi in numero pari significava dunque trovarsi lontano da casa, mentre se erano dispari voleva dire essere al sicuro con la famiglia. La tradizione dei tatuaggi “dispari” si è poi diffusa anche fuori dall’ambiente marinaresco ed è tuttora rispettata da molti, anche se si tratta di aggiungere un solo puntino in una zona nascosta del corpo.
I tatuaggi dei marinai, ancora oggi, possono poi avere un preciso significato: chi ha un un dragone per esempio vuol dire che è stato in Cina. Se fosse una tartaruga invece avrebbe varcato l'equatore. Anche Popeye, da buon marinaio ha il suo: un'ancora tatuata sull'avambraccio.
Uomini si stato. E sempre sull'avambraccio ne aveva uno Winston Churchill, così come altri famosi statisti, a cominciare dal32° presidente degli Stati Uniti Franklyn Delano Roosvelt fino a George Shultz, segretario di stato durante la presidenza Reagan.
Infine una raccomandazione: se avete intenzione di farvi un tatuaggio, rivolgetevi a un tatuatore serio e scrupoloso. Uno studio dell’Università di Regensburg, in Germania ha rivelato che tra i 14 pigmenti di nero più usati ce ne sono alcuni tossici, in grado di danneggiare le cellule.
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