Amanti della birra e del divertimento, udite udite: avete mai dubitato delle vostre capacità di lanciatori mentre cercavate di far volare i sottobicchieri (sì, proprio quelli in cartone che servono per non lasciare il segno sul tavolo) come dei frisbee? Ebbene, sappiate che la colpa non è vostra, ma è semplicemente questione di fisica (alcolica). Uno studio condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Bonn ha cercato di dare una spiegazione scientifica al perché, a meno di un secondo dal lancio, i sottobicchieri cadono rovinosamente a terra.
Questione di spinta. Al massimo dopo 0,45 secondi il sottobicchiere lanciato si "piega" verso un lato, attratto dalla gravità, e non vola più parallelo al suolo: l'angolo di incidenza che si forma con il suolo crea una spinta dell'aria dal basso verso l'alto, che non si verifica nel centro esatto del disco di cartone, ma leggermente a un lato (sul destro o sul sinistro, in base al senso verso cui sta girando il sottobicchiere), sbilanciandolo. Il disco dunque inizia a volare perpendicolare al suolo (un po' come fosse una ruota, ma sospesa in aria) e a girare all'indietro (in backspin). Se il sottobicchiere fosse appoggiato a terra, tornerebbe verso il lanciatore: essendo sospeso in aria, cade.
Il trucco. Nello studio, i ricercatori spiegano anche il metodo per evitare che tutto questo accada: come sa bene Rick Smith Jr, campione di lancio di carte da gioco (ebbene sì, esiste), che detiene il record mondiale per aver lanciato una carta all'incredibile distanza di 60 metri, il trucco sta nel far girare il sottobicchiere il più veloce possibile. Non pensate di riuscire ad andare lontano, però: il disco, sottolineano gli studiosi, non riuscirà comunque a mantenere una traiettoria retta per più di 0,45 secondi. Meglio comprarsi un frisbee!