Sbagliano soprattutto nel segnalare “fuori” palle che invece sono cadute dentro il campo, perché sono vittime di un’illusione ottica. Gli oggetti in rapido movimento (la pallina può raggiungere i 230 km/h) sono percepiti con un leggero ritardo, così il cervello anticipa il movimento, ma lo fa in modo impreciso. Una ricerca dell’Università della California ha riscontrato, in un torneo di Wimbledon, ben 83 errori su 4 mila punti, 70 dei quali erano palle “out”.
Occhio di falco. Nelle competizioni internazionali, dal 2005 è stata introdotta una sorta di moviola in campo: un sistema computerizzato che filma la traiettoria della palla da diverse prospettive con possibilità di errore pari al 5%. Lo strumento si chiama Hawk-eye (“occhio di falco”), ma il nome è ispirato anche a quello del suo inventore, l’inglese Paul Hawkins.