Per via di un curioso effetto psicologico che crea nel cervello una dissociazione tra la memoria esplicita (relativa alle informazioni richiamate consciamente) e quella implicita (relativa ai comportamenti automatici), quando si sale su una scala mobile ferma, anche se ci si è già accorti che non funziona, si ha una sensazione di perdita d'equilibrio e una prolungata difficoltà a salire i gradini, operazione che richiede uno sforzo cosciente superiore a quello necessario per salire una normale scala.
Velocità. Il motivo è che il cervello continua a inviare ai muscoli segnali coerenti con la normale esperienza d'uso di una scala mobile in movimento.
Il fenomeno è stato studiato da due neuroscienziati dell'Imperial College di Londra, che hanno sottoposto al test alcuni volontari e hanno notato che le persone si avvicinavano con il busto proteso in avanti (per compensare il movimento) e con l'aumentata velocità di passo con cui ci si avvicina a una scala mobile funzionante, anche quando erano ben coscienti di trovarsi di fronte a una ferma.
Un'ulteriore difficoltà è data dall'altezza degli scalini (tecnicamente si chiama "alzata"): a differenza delle scale "fisse" è variabile (all'inizio e alla fine) e ottimizzata per il macchinario, non per le gambe.
A proposito di cervello e di illusioni