L'economista Matthew Notowidigdo, dell'Università di Chicago, sostiene che la differenza di prezzo, negli Usa, tra la Barbie medico e la Barbie pasticciera, sia legata alle aspettative dei genitori: se pensano che giocare con la bambola medico possa portare le loro figlie a scegliere quella professione in futuro, saranno disposti a spendere di più, come se si trattasse di una sorta di investimento sul futuro. Così la bambola Barbie della Mattel, che esiste oggi in 130 versioni, viene venduta al pubblico a costi diversi: la pasticciera costa circa 13 dollari (su Amazon) mentre se è un medico può arrivare a fino 30 dollari.
Quella che vedete sulla destra è una Barbie che non esiste: una bambola ispirata alla celebre creatura della Mattel, ma con le misure - in proporzione - di una teenager americana media. Cosce tornite, fianchi più larghi, viso più in carne: insomma, le curve di una ragazza normale.
A immaginarla così è stato l'artista statunitense Nickolay Lamm, che ha creato e postato sul blog per cui lavora un modello digitale 3D della pin-up bionda a cui siamo abituati, dotandola però delle misure che avrebbe nella realtà, se fosse una donna vera e in salute.
Con l'aiuto di Photoshop Lamm ha poi accostato le immagini ottenute a quelle di una Barbie così come la conosciamo: il risultato è quello che vedete.
Foto: © Nickolay Lamm of MyDeals.com
L'artista 24enne di Pittsburgh, Pennsylvania, ha fatto riferimento alle misure corporee medie di una ragazza americana di 19 anni fornite dal CDC (Center for Diseases and Control and Prevention, un'agenzia statunitense che si occupa della prevenzione e del controllo delle malattie): 81-78-83 per seno, vita e fianchi (ma con l'aumentare dell'età aumentano anche i centimetri), contro gli irrealistici 91-45-83, proiettati in proporzioni umane, di Barbie. Ecco il modello preliminare della bambola con dimensioni "normali".
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Foto: © Nickolay Lamm of MyDeals.com
Photoshop ha poi consentito di trasformare il modellino in una barbie "vera" (ma solo digitale). Accostando le foto il risultato è sorprendente e la nuova bambola, ad essere sinceri, non è niente male. Se Barbie così come la conosciamo fosse vera, avrebbe il corpo di una ragazza anoressica: 45 centimetri di vita sono lontani persino da quei 90-60-90 della donna ideale per antonomasia.
Foto: © Nickolay Lamm of MyDeals.com
«Se critichiamo le modelle scheletriche dovremmo almeno contemplare la possibilità che anche Barbie possa negativamente influenzare le bambine» ha detto Lamm «oltretutto, anche quella con proporzioni normali ha un aspetto più che gradevole».
Foto: © Nickolay Lamm of MyDeals.com
«Se esiste anche solo una piccola chance che Barbie così com'è influenzi negativamente le ragazze, e se Barbie è carina anche con le misure delle ragazze americane normali, allora perché la Mattel non ne produce una così?» si chiede l'artista.
Foto: © Nickolay Lamm of MyDeals.com
Se fosse una donna vera, Barbie peserebbe poco meno di 50 chili, con un indice di massa corporea (BMI) di 16,24: quanto basta per essere considerata "visibilmente sottopeso" (anoressia moderata). «Eppure mi hanno criticato dicendo che Barbie è solo un gioco» continua Lamm «e un gioco non può far male».
Foto: © Nickolay Lamm of MyDeals.com
Già nel 1997 Barbie aveva subito un intervento di "chirurgia plastica" - si fa per dire - per adattarsi ai canoni di bellezza moderni: la nuova bambola in commercio dal 1998 avrebbe avuto fianchi più stretti, vita più larga e meno seno, abbandonando il fisico da pin-up che l'aveva caratterizzata fino ad allora. Ma anche così le sue misure somigliano più a quelle di una modella emaciata che alle taglie delle ragazze normali.
Foto: © Nickolay Lamm of MyDeals.com
Altre modifiche hanno riguardato, negli anni, i capelli della Barbie, passati dal biondo platino con una tonalità di biondo più "soft" e meno anni '80, ma anche i lineamenti del viso, ritoccati per affinare il naso e rimodellare la bocca.
Foto: © Nickolay Lamm of MyDeals.com
Lamm descrive così il suo lavoro di blogger, artista e ricercatore «Mi è sempre piaciuto disegnare, combino arte e ricerca per creare illustrazioni significative. Per preparare ciascun post del mio blog impiego da una a quattro settimane. Mi sento molto fortunato a riuscire a vivere della mia passione».
Foto: © Nickolay Lamm of MyDeals.com
La speranza è che la provocazione dell'artista serva a tenere alto il dibattito sui modelli fisici proposti in un paese dove i disturbi alimentari (anoressia ma anche bulimia) e l'obesità sono una minaccia reale alla salute dei giovanissimi.
In Italia sarebbero circa 750 mila le ragazze che soffrono di anoressia (2,2 milioni quelle che più in generale manifestano un disturbo alimentare dettato da ragioni psicologiche). Solo il 40% ammette, dopo alcuni anni, di aver bisogno di aiuto.
Foto: © Nickolay Lamm of MyDeals.com
Errori. Tuttavia un importante settimanale economico ha contraddetto questa teoria mettendo a confronto le varie tipologie di Barbie con lo stipendio di chi veramente svolge la professione rappresentata. E non sempre i due parametri coincidono. Per esempio, una pilota di aerei nella realtà sarebbe ben pagata, mentre il costo della Barbie pilota è tra i più bassi.
L'idea di mostrare gli organi e lo scheletro dei giocattoli più diffusi è nata nel 2007, quando Jason, all'epoca designer in una startup tecnologica, ha dovuto disegnare (in digitale) un animale fatto di palloncini, del quale, un po' per gioco, ha illustrato anche le ossa.
«Subito sono rimasto affascinato dal grottesco sistema scheletrico che la sua forma esterna mi suggeriva» racconta Freeny, che illustra il processo creativo delle sue opere sulla sua pagina Facebook.
Qui, le sembianze interne di tre omini della Lego.
Le più curiose realizzazioni fatte con il Lego
Nella fabbrica dei mattoncini più famosi del mondo
Foto: © Jason Freeny, moistproduction.com
L'abbiamo vista vestita in molti modi (e anche un po' ingrassata, fino ad assumere le normali misure di una teenager americana). Ma mai prima d'ora ne avevamo osservato gli organi interni: Barbie è uno dei tanti soggetti "sviscerati" e scientificamente ricostruiti da Jason Freeny, artista newyorkese che riproduce l'anatomia interna dei giocattoli più popolari.
Una carriera come designer di giochi alle spalle, Freeny si dedica ora esclusivamente alla scultura di personaggi dei cartoni animati o dei videogiochi, e alla loro fotografia: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le "radiografie" (si fa per dire) di Super Mario, Topolino, Hello Kitty e altri "eroi" dell'infanzia piacciono molto ai bambini. E i lavori di Freeny sono continuamente richiesti.
I primi 50 anni di Barbie
Foto: © Jason Freeny, moistproduction.com
Quando la sua startup è stata costretta a chiudere, Freeny ha deciso di lanciarsi a tempo pieno nella scultura e nella realizzazione tridimensionale della sua idea. Prima di iniziare un'opera, l'artista compra un esemplare di buona qualità del gioco che si prepara a sezionare: «Se si parte da un brutto gioco, anche la scultura della sua anatomia risulterà orrenda».
Hello Kitty nello Spazio come Felix Baumgartner
Foto: © Jason Freeny, moistproduction.com
A questo punto il giocattolo viene per metà sezionato: la metà aperta è svuotata e riempita di argilla o con una schiuma espandibile. Freeny si concentra quindi su una caratteristica anatomica alla volta, partendo solitamente dalla cassa toracica e dedicandosi minuziosamente ai particolari.
Foto: © Jason Freeny, moistproduction.com
Freeny ha 40 minuti di tempo per realizzare ogni particolare prima che l'argilla inizi a solidificarsi rendendo il lavoro più difficile. Ogni organo, una volta ultimato, viene lasciato riposare fino al giorno successivo, fino a quando tutte le parti sono finite (un processo che richiede dalle 4 alle 6 settimane).
Foto: © Jason Freeny, moistproduction.com
Lavorando contemporaneamente a più progetti, in un mese Freeny completa 4 o 5 sculture, che dipinge a mano o con vernici spray fino a raggiungere un colore che possa apparire verosimile per ogni organo interno.
Foto: © Jason Freeny, moistproduction.com
Per realizzare dettagli anatomici accurati, Freeny fa riferimento a testi di anatomia, che adatta al personaggio seguendo il buon senso. Ma poiché lavora con personaggi di fantasia, non è sempre facile indovinarne l'anatomia interna: «Topolino, per esempio, è un topo, ma cammina in modo eretto, come una persona» precisa Freeny. «Il suo corpo finisce quindi per essere una versione particolare dello scheletro umano, distorto per adattarsi alle fattezze del personaggio. È un gioco di equilibri».
Così siam fatti: viaggio fotografico alla scoperta del corpo umano
Foto: © Jason Freeny, moistproduction.com
Nonostante i timori iniziali dei genitori più apprensivi, i bambini non sono intimoriti dai personaggi di Freeny. Anzi, ne restano affascinati. «Il timore degli organi interni è qualcosa che si apprende dalla società, non è innato». Ma insegnare l'anatomia ai bambini non è la prima intenzione dell'artista, che preferisce esplorare l'aspetto grottesco dell'anatomia interna dei giocattoli.
Qui, la singolare anatomia di un "mostro": Sulley, di Monsters & Co.
Foto: © Jason Freeny, moistproduction.com
Persino i creatori di molti dei personaggi "dissezionati" hanno contattato Freeny per esprimere apprezzamento sul suo lavoro (due di essi, però, hanno rivendicato la proprietà intellettuale dei giochi).
Quella di Freeny è una sfida, "un'indagine forense al contrario" come egli stesso l'ha definita, in cui è la forma esterna a determinare l'aspetto dello scheletro e non viceversa.
Qui, la mascotte commerciale della Pillsbury Company, un marchio alimentare americano.
Foto: © Jason Freeny, moistproduction.com
Il prossimo obiettivo di Freeny? Scolpire l'anatomia di un personaggio a dimensioni naturali: prima però, occorre trovare uno sponsor che possa finanziare l'acquisto del gigantesco giocattolo (oltretutto, da tagliare).
Nella foto: un alieno di Toy Story.
Foto: © Jason Freeny, moistproduction.com
