Non puoi fare a meno della pasta eppure dovresti mangiarne di meno per seguire la tua dieta equilibrata? Cucinala al dente perché viene masticata di più e, quindi, inghiottita più lentamente. Ecco il verdetto dello studio di un team Wageningen University & Research, nei Paesi Bassi, che sembra fatto apposta per chi cerca di perdere qualche chilo senza dover rinunciare ad almeno un semplice piatto di spaghetti al pomodoro.
Il team ha osservato un gruppo di volontari a cui sono stati serviti diversi piatti di pasta nell'arco di tre giorni. Si trattava di penne scotte (20 minuti di cottura) oppure al dente (7 minuti), accompagnate da carote, anch'esse con diversi tempi di cottura (20 minuti o 2minuti). I piatti con soli ingredienti ben cotti e, di conseguenza, più morbidi, sono stati consumati il 45% più in fretta.
Pasta scotta. Ingurgitando cibo in fretta, però, si rischia di mangiare più del necessario perché non si dà tempo agli ormoni che segnalano al cervello l'ingestione di cibo di arrivare a indurre senso di sazietà (occorrono dai 15 ai 20 minuti). Precedenti ricerche hanno riscontrato che chi mangia velocemente, fino a quando non si sente pieno, ha tre volte più probabilità di essere in sovrappeso, e che masticare 40 volte ogni boccone (di una torta salata con ripieno di carne, nello studio) riduce l'apporto calorico di oltre il 10% rispetto al masticarlo solo 15 volte. Quindi, la consistenza del cibo è una variabile di cui si può tener conto quando se ne vuole moderare o aumentare l'assunzione. E non solo: la pasta scotta non va bene anche per un altro motivo: provoca un brusco innalzamento degli zuccheri nel sangue e, perciò, fa ingrassare di più.