Lo spettro di un conflitto mondiale e la minaccia dei cambiamenti climatici hanno fatto avanzare di 20 secondi le lancette dell'Orologio dell'Apocalisse (Doomsday Clock), lo strumento simbolico creato nel 1947 dal Bulletin of the Atomic Scientists per fare il punto sulle questioni che minacciano la sicurezza globale e lo sviluppo dell'umanità. Siamo ora a 100 secondi dalla mezzanotte, mai così vicini all'ora dell'annichilimento totale dai tempi della Guerra Fredda.
La nuova norma. Secondo gli scienziati del Bulletin, nel corso del 2019 «abbiamo normalizzato un mondo molto pericoloso». I grandi della Terra - in particolare il Presidente Donald Trump - sono stati criticati per non aver guidato una battaglia alle armi nucleari, ai cambiamenti climatici e alla disinformazione. Il fallimento dei negoziati tra USA e Corea del Nord, l'accordo a rischio sul nucleare iraniano, le continue tensioni tra India e Pakistan ricalcano le fragili relazioni internazionali degli anni della Guerra Fredda. Gli scienziati avevano spostato le lancette prima che l'amministrazione Trump annunciasse l'assassinio del generale iraniano Qassem Soleimani, e l'episodio ha confermato le loro intenzioni. Altre questioni militari che preoccupano gli scienziati sono la progressiva militarizzazione dello Spazio, le armi ipersoniche, le possibili derive dei sistemi di intelligenza artificiale e degli esperimenti con patogeni letali.
Inerti. In un mondo segnato dalle conseguenze più estreme dei cambiamenti climatici, abbiamo incassato il fallimento della COP25. E nonostante alcuni governi abbiano preso atto dell'emergenza climatica, i provvedimenti per contrastarla non sono affatto adeguati. Intanto, attivisti e scienziati che richiamano all'azione sono sbeffeggiati, screditati, bullizzati. La diffusione delle fake news è stata una delle leve che ha convinto della necessità di regolare le lancette.