di Peppe Croce
Per anni si è detto che cacao e cioccolata erano a prova di recessione e crisi economica. Ma gli ultimi dati della European Cocoa Association (ECA) smentiscono questa tesi. Alla faccia della golosità!
"Si temeva un calo del 12%, è stato molto più marcato"
Cioccolato amaro -
Tempi duri per gli amanti, e soprattutto per i produttori, di cioccolata
Euro Chocolate - Dati impietosi: era previsto un calo nella macinatura dei semi di cacao del 12% nel secondo trimestre del 2012, invece si è toccato un -17,8%. Pari a 292.551 tonnellate in meno in Europa, secondo l'ultima rilevazione della Associazione Europea del Cacao. Secondo Francisco Redruello, senior food analyst di Euromonitor International, "Il calo attuale riflette il peggioramento delle condizioni economiche nell'area euro. Se il contagio si allarga anche a Spagna e Italia ci sarà di sicuro un impatto anche nella domanda di prodotti come la cioccolata".
I cali maggiori - Il consumo di cioccolata è in calo un po' in tutta Europa, ma con differenze da paese a paese. La Svizzera, il maggior consumatore al mondo di cioccolata, fa registrare una contrazione dell'8% e un calo nelle esportazioni del 12%. In Germania, altro grosso consumatore, le vendite sono scese del 7,3%. In Spagna, paese devastato dalla disoccupazione al 20%, i consumatori ormai preferiscono fare a meno dei dolciumi per risparmiare: il 43% di loro afferma che taglierà gli acquisti di cioccolata. Tutto questo, a fine anno, potrebbe portare ad un eccesso di produzione di cioccolata in Europa di ben 100mila tonnellate.