Il Comitato Norvegese per il Nobel (l'istituzione che designa il Premio Nobel per la Pace), ha deciso di assegnare quest'anno il prestigioso riconoscimento al Presidente della Colombia Juan Manuel Santos, "per il suo impegno risoluto nel porre fine alla guerra civile che da 50 anni interessa il suo paese, una guerra che è costata la vita ad almeno 220 mila colombiani e ha causato oltre 6 milioni di sfollati".
BREAKING NEWS The 2016 #NobelPrize #Peace is awarded to Colombian President Juan Manuel Santos pic.twitter.com/7OhiCruc1o
— The Nobel Prize (@NobelPrize) 7 ottobre 2016
Il no del popolo. Santos ha dato il via ai negoziati sfociati nello storico accordo di pace tra il governo colombiano e i rappresentanti delle forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC) siglato il 26 settembre dopo 4 anni di trattative. L'accordo è stato bocciato dagli elettori colombiani chiamati a schierarsi in favore o contro la trattativa il 2 ottobre scorso: chi si è opposto, la maggioranza dei votanti, ha criticato non l'accordo in sé ma le condizioni giudicate troppo favorevoli alle FARC (con importanti sconti di pena in cambio del cessate il fuoco).
Sulla via giusta. Il riconoscimento del Nobel vuole essere un incoraggiamento a continuare le trattative: "Il fatto che la maggioranza dei votanti abbia respinto l'accordo di pace non significa necessariamente che il processo di pace sia morto" si legge nel comunicato. "Il referendum non è stato un voto per o contro la pace. Quello rigettato dal fronte del no non è stato il desiderio di pace ma uno specifico accordo".